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Zaza: 'Non rinnego la Juve, mi piacerebbe tornare in Serie A. Italia senza Mondiale? Ora fare pulizia e ripartire da capo'
BARCELLONA - "E' una partita importante e bellissima perché anche noi arriviamo in un buon momento di forma, siamo secondi e stiamo giocando bene. Ci sarà da divertirsi".
IN FORMA - "Sono migliorato tanto, soprattutto a livello mentale. Merito della squadra che mi sta aiutando, ma anche della città e dei tifosi che mi hanno accolto come uno di loro".
VALENCIA FINE O MEZZO? - "E' l'unico club ad avere avuto fiducia in me quando stavo attraversando una brutta situazione. Mi hanno dato un'opportunità e spero di poter ricambiare. E' sia un fine che un mezzo".
DOVE PUO' ARRIVARE IL VALENCIA? - "Non mi piace dare i numeri. A questo punto, però, spero proprio di superare i 15 gol, ma soprattutto continuare a godere del calcio dopo il brutto anno che ho passato".
LIGA - "Mancano ancora tantissime partite, meglio riparlarne a marzo. Per adesso, l'obiettivo è entrare in Europa".
NOSTALGIA DI CASA? - "Sinceramente no. Seguo la Serie A e un giorno mi piacerebbe ritornarci. Per il momento sto bene qui".
ALLEGRI NON CONVINTO - "Giocare nelal Juventus è stata una bellissima esperienza, non rinnego nulla. E per quato riguarda Allegri, è sempre stato chiaro con me. C'erano tanti altri campioni. Potrò sempre dire di aver fatto parte di una grandissima squadra".
MIGLIOR ALLENATORE IN CARRIERA - "Il primo a farmi sentire giocatore di Serie A è stato Di Francesco. Mi ha insegnato tanto sia a livello di calcio giocato che mano. E poi mi sono trovato benissimo con Conte, secondo me, se non il migliore, uno dei migliori al mondo. E adesso anche con Marcelino".
RAPPORTO CON MARCELINO - "Non è stato facile capire subito quello che voleva da me. E' un tipo sincero e dice le cose come stanno. Io, molte volte, sbaglio nei comportamenti, ma credo che, senza mancare di rispetto a nessuno, sia giusto dire le cose in faccia. I problemi si risolvono così".
PRANDELLI - "E' stato uno dei motivi per cui ho scelto di venire qui. Il regalo per Natale? Non ci avevo pensato".
ITALIA - "Cosa mi viene in mente? In questo momento, penso alla delusione di un'intera nazione, del mio Paese, per quello che è successo. Poi, ovviamente a livello personale c'è l'amarezza per l'Europeo anche se oramai è alle spalle. Ho subito troppo, per colpe non solo mie, a causa di quell'episodio e non permetto più a nessuno di farmi passare come il capro espiatorio. Cosa penso da tifoso? Innanzitutto, spero che la Nazionale possa sistemare subito i propri problemi e possa rialzarsi in fretta per rispetto dei tifosi. Ma non solo per loro, anche per noi. Perché se è vero che gioco a calcio da quando avevo 13 anni è altrettanto vero che le altre partite al bar le guardavo anche io. Ho sempre festeggiato i trionfi e sofferto per le sconfitte. Prima di essere un calciatore sono un tifoso della Nazionale come tutti gli altri".
L'INFORTUNIO PRE-SVEZIA - "Ero nervosissimo perché ero pronto ad aiutare la squadra. Il problema al ginocchio, però, non me lo ha permesso. Se fossi sceso in campo avrei messo a repentaglio sia la squadra che me stesso. E' stata una scelta forzata, non riuscivo nemmeno a camminare".
LO SPAREGGIO DI RITORNO - "Sapevamo che era una partita difficile, perché abbiamo visto tutti come gioca la Svezia... Tuttavia, c'era ottimismo perché l'Italia deve essere sempre ottimista. La squadra era motivata. Penso che dal punto di vista del gioco i miei compagni abbiano fatto una buona partita al ritorno. Di certo, con tutto il casino che ci circondava... Purtroppo è andata così, una sconfitta per tutti".
APOCALISSE ITALIA - "Sapevamo tutti che era un momento difficile, ma ora bisogna guardare avanti. Mancano tre anni ai prossimi Europei e bisogna ricostruire tutto da capo. E forse è anche un bene perché si può riformare tutto e fare pulizia".
IL RIFIUTO DI DE ROSSI - "Oggi s'inquadra tutto quello che succede in campo. Questo tipo di cose, tuttavia, possono capitare ovunque. Immagino che Daniele abbia espresso il suo pensiero in quel modo proprio in virtù del buon rapporto con lo staff tecnico. Poi, è normale che ci sia un po' di nervosismo, ci stavamo giocando il Mondiale!".
VENTURA - "L'unica cosa che posso fare è ringraziarlo per avermi convocato e aver avuto fiducia in me. Non ho un grande rapporto con lui perché non lo conosco bene. Mi dispiace solo non aver potuto dare il mio contributo quando mi ha chiamato. Cosa ci ha detto prima di entrare a San Siro? Ha preparato la partita come ha sempre fatto da quando lo conosco".
GUARDERO' IL MONDIALE? - "Certo, non mi resta che quello".