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     Zaza: 'Il rigore sbagliato con la Germania mi ha distrutto, non riuscivo a rialzarmi. Sulla Juve...'

    Zaza: 'Il rigore sbagliato con la Germania mi ha distrutto, non riuscivo a rialzarmi. Sulla Juve...'

    Simone Zaza ha finalmente ritrovato il gol e se stesso nell'avventura con il Valencia. Da quando si è trasferito in Spagna, infatti, dopo 6 mesi a secco, è già andato a segno due volte, contribuendo con una vera prodezza alla vittoria contro il Real Madrid. Ritrovato e in netta crescita soprattutto mentale, ha raccontato a Marca tutto ciò che ha vissuto in questi mesi: realtà, sensazioni e pensieri. 

    Qual è la prima impressione sulla Liga?
    "Sono in un grande club, prima non eravamo in una buona situazione, ora però poco a poco stiamo facendo bene e vincendo qualche partita. In Inghilterra è tutto più fisico, in Italia tattico, mentre qui si gioca più con la palla. Ogni tanto può sembrare noioso, ma qui è davvero difficile rubare il pallone alle altre squadre. Così tutte possono giocarsela, come abbiamo fatto noi con il Real Madrid. Qui il pubblico è molto esigente perchè è abituata a vincere, sono felice qui e spero di restarci."

    Hai passato mesi duri in Inghilterra: senza gol, senza adattarti...
    "La verità è che nel West Ham non ho segnato e non ho giocato molto, credo 7-8 partite. Una situazione difficile che voglio dimenticare il più presto possibile. A Valencia sto benissimo. Di solito per un attaccante l'obiettivo è sempre segnare, per me però è più importante essere in forma, mentalmente e fisicamente, così so che posso fare bene. I due gol in meno di una settimana sono stati una liberazione, ma non voglio accontentarmi."

    Giochi a calcio come se ne avessi bisogno per mangiare: stile gladiatore!
    "A volte è pericoloso, lo so, ma nella mia vita ho sempre giocato bene in questo modo. Ora a maggior ragione perchè ho passato molto tempo senza giocare. L'altro giorno abbiamo vinto conro il Leganes, ma non ho segnato. Però negli ultimi 10 minuti sono morto dietro ogni pallone, correndo, pressando, mi sono sentito vivo, forte. So che in questo modo aiuto la squadra e che quando i miei compagni mi vedono pressare a tutto campo, verranno con me. Sono sicuro che mi seguono."

    Una delle cose da combattere qui è la maledizione degli italiani...
    "Io qui mi trovo bene, il Valencia è la squadra che mi ha dato la possibilità di giocare come so fare. Questo è molto importante per me e non ho in mente altro. Qui Di Vaio ha fatto bene..."

    Il caso ha voluto che in una sola settimana arrivassero i gol.
    Fino ad ora ho fatto due gol a Mestalla: al primo ero troppo teso e nervoso, perciò non ho potuto esultare come avrei voluto, però contro il Real Madrid ho sentito tremare tutto lo stadio, l'ho sentito dal campo." 

    Ti sei reincontrato definitivamente con il miglior Zaza?
    "Sono lo stesso della Juve, lì c'era tanta concorrenza, tanta rivalità, è uno dei club più forti d'Europa. Non giocavo molto, però quando è stato necessario ho segnato e in varie partite sono stato decisivo. È stato un anno importante per me, ho imparato la mentalità di una grande squadra, con tanta fame di vincere. Ho ancora tanto da imparare, ma piano piano sto tornando il giocatore che ero. 

    Hai voltato pagina dopo il rigore sbagliato agli Europei?
    "Non lo dimenticherò mai, è impossibile. Ora la mia mentalità è diversa, ma ho accusato il colpo. Per un periodo è stato molto complicato, non avevo la forza di rialzarmi, di uscire da tutto questo. Niente mi ha mai colpito così, ma questo errore era diverso. Ora però le cose sono cambiate: qui la gente mi rispetta e mi vuole bene, e questo è importante. Posso anche sbagliare, ma la gente sa che do tutto quello che ho."

    Da dove hai preso la forza per reagire?
    "Dalla mia famiglia, dalla mia fidanzata, dalla gente che mi vuole bene. Ho un motto: quando esco dal campo non devo avere nessun rimpianto. Lo so, io non sono Cristiano Ronaldo, Messi, Maradona, Va Basten o Ronaldo il Fenomeno, ma sono un buon giocatore che può fare le cose bene. Se gioco e do tutto ogni partita, se raggiunto il limite, allora farò bene."

    Ritorno in Nazionale?
    "Dipende da molte cose: ora sto giocando bene, contro l'Alaves non molto in realtà, ero stanco. Comunque ho intenzione di essere il vero Zaza, non il falso. Dipenderà dall'allenatore, io sono in corsa: faccio, gol, corro, prendo cartellini... non rossi!"

    Che cosa fai quando non giochi? 
    "Mi piace camminare con la mia ragazza per la strada, andare a prendere un caffè, visitare la città, mi piace essere in contatto con la gente, non mi piace essere trattato come un VIP".

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