Zaza e Gabbiadini, gol per Spagna-Italia: Ventura, non dimenticarteli
RITORNO - Alla Juventus per Zaza anni di successi di squadra, ma di poche glorie personali. Molto apprezzato dai tifosi per il suo entusiasmo la sua generosità, non è mai riuscito a guadagnarsi i gradi di titolare. Almeno con la Juve, perché in Nazionale era uno dei punti fermi della formazione di Conte. Proprio nell'estate del famigerato rigore, arriva in sede alla Juventus la proposta del West Ham, che offre 5 milioni di prestito con obbligo fissato a 20 dopo 14 partite; i bianconeri dicono sì e Zaza va a Londra. Accolto con grande entusiasmo, gli Hammers sperano di aver preso un attaccante di corsa e qualità, perfetto per il campionato inglese. L'amore però non sboccia mai, solo 8 partite e soprattutto zero gol. La critica inglese si fa feroce, lo bolla come un "bidone". Zaza sembra non riuscire a venire fuori da quel rigore, dalle derisioni e dalle maledizioni dei tifosi italiani. Il calcio italiano sembra quasi dimenticarsi di lui, forse ancora irritato da quel rigore, visto come una mancanza di rispetto alla maglia della Nazionale. Saluta quindi il West Ham e ci riprova a Valencia, squadra spesso legata agli italiani. In Spagna le cose vanno meglio, con 6 gol in 20 partite nei sei mesi successivi. Il Valencia decide quindi di pagare il riscatto alla Juventus e lo mette al centro del nuovo progetto di Marcelino. Ieri, con la maglia numero 9, ha segnato il primo gol decisivo del campionato, regalando il successo ai suoi. Un gol che può segnare la rinascita di Zaza, anche in chiave Nazionale. Il 2 settembre, proprio nella sua Spagna, gli Azzurri si giocheranno ben più di un fetta del Mondiale, nella partita che ha tutti gli aspetti di un vero e proprio dentro o fuori per il primo posto del girone, che equivale alla qualificazione. I titolari sono Immobile e Belotti, ma alle loro spalle può inserirsi uno come lui, soprattutto se i gol decisivi dovessero crescere proporzionalmente alle partite. Nell'anno dei Mondiali, Zaza è determinato a cancellare dalla memoria quella rincorsa e ripartire, questa volta a tutta velocità.
NUOVA VITA - L'Inghilterra ha invece sorriso a Manolo Gabbiadini. Arrivato come nuovo "oro di Napoli", con Benitez prima e Sarri poi non ha mai del tutto convinto, nonostante i numeri realizzativi non del tutto negativi. Soprattutto con l'allenatore toscano non è mai scattato il feeling giusto, forse perché gli chiedeva movimenti non proprio nelle sue corde, forse perché davanti a lui ha trovato dei fenomeni del gol: Higuain prima, Milik e Mertens poi. A gennaio scorso la cessione in Premier League, al Southampton. Se è amore vero si vede subito, dicono i più: esordio contro il West Ham con gol, e il St. Mary's è subito ai suoi piedi. Chiude la scorsa stagione con 4 gol in Premier e la doppietta nella finale di League Cup, poi persa contro il Manchester United. Quest'anno ha ripreso doveva aveva finito, dai gol. Sua la prima rete stagionale del Southampton in Premier, dove tutti sperano di sentire gridare quel nome poco angolofono molto spesso. Ventura intanto segna e osserva, la Spagna si avvicina.
MattSerra5