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Zaniolo non si ferma più, è il simbolo della Roma di Fonseca. E la Juve resta all'orizzonte
E' la Roma di Paulo Fonseca, stratega nel ridisegnare una squadra distrutta dagli infortuni; è la Roma di Gianluca Mancini, reinventato(si) come splendido centrocampista davanti alla difesa come non faceva dalle giovanili della Fiorentina; è anche la Roma di un redivivo Javier Pastore, uscito addirittura dal campo con una standing ovation di tutto l'Olimpico impensabile soltanto fino a poche settimane fa. Ma è soprattutto la Roma di un Nicolò Zaniolo che sembra aver recepito gli insegnamenti di chi lo ha invitato a diventare grande a 360° e che ora vuole diventare il simbolo, il trascinatore di quella che può essere la scheggia impazzita del nostro campionato.
LA CONTINUITA' - Quattro gol consecutivi tra Serie A ed Europa League, ma anche la sensazione di poter trovare finalmente quella continuità che è innata nei grandi calciatori. Grazie al lavoro di un tecnico che non si è rifugiato nei soliti alibi per le assenze copiose, concentrate tutte negli ultimi tempi e in un reparto strategico come quello di centrocampo, che ha saputo farsi capire e accettare da un gruppo di qualità indiscusse ma alla ricerca di un leader, anche fuori dal terreno di gioco. E lo ha trovato nell'ex allenatore dello Shakhtar Donetsk, che ha scelto di responsabilizzare i suoi giocatori e in Zaniolo ha individuato un talento enorme a cui probabilmente manca solamente la guida giusta per esplodere e consacrarsi definitivamente.
E LA JUVE... - Una crescita partita da lontano, dalla tirata d'orecchie pubblica del direttore sportivo giallorosso Gianluca Petrachi dopo un Europeo Under 21 molto negativo con l'Italia e alcuni comportamenti sopra le righe. Incidenti di percorso forse fisiologici in un percorso di maturazione alla quale non è rimasta insensibile nemmeno la Juventus, che non si perde una partita dell'ex Primavera dell'Inter e che lo ha recentemente osservato dal vivo, col direttore dell'area tecnica Paratici in prima linea. Tentazioni lontane oggi, dopo il rinnovo di contratto 2024 delle scorse settimane e le prime 50 presenze in giallorosso da festeggiare, ma sempre attuali in un calciomercato che non chiude mai. E' sempre più la Roma di Nicolò Zaniolo.
LA CONTINUITA' - Quattro gol consecutivi tra Serie A ed Europa League, ma anche la sensazione di poter trovare finalmente quella continuità che è innata nei grandi calciatori. Grazie al lavoro di un tecnico che non si è rifugiato nei soliti alibi per le assenze copiose, concentrate tutte negli ultimi tempi e in un reparto strategico come quello di centrocampo, che ha saputo farsi capire e accettare da un gruppo di qualità indiscusse ma alla ricerca di un leader, anche fuori dal terreno di gioco. E lo ha trovato nell'ex allenatore dello Shakhtar Donetsk, che ha scelto di responsabilizzare i suoi giocatori e in Zaniolo ha individuato un talento enorme a cui probabilmente manca solamente la guida giusta per esplodere e consacrarsi definitivamente.
E LA JUVE... - Una crescita partita da lontano, dalla tirata d'orecchie pubblica del direttore sportivo giallorosso Gianluca Petrachi dopo un Europeo Under 21 molto negativo con l'Italia e alcuni comportamenti sopra le righe. Incidenti di percorso forse fisiologici in un percorso di maturazione alla quale non è rimasta insensibile nemmeno la Juventus, che non si perde una partita dell'ex Primavera dell'Inter e che lo ha recentemente osservato dal vivo, col direttore dell'area tecnica Paratici in prima linea. Tentazioni lontane oggi, dopo il rinnovo di contratto 2024 delle scorse settimane e le prime 50 presenze in giallorosso da festeggiare, ma sempre attuali in un calciomercato che non chiude mai. E' sempre più la Roma di Nicolò Zaniolo.