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Zaniolo è straripante, ma Lazio-Roma la decidono Pedro, Anderson e...Immobile
Lazio e Roma hanno dato spettacolo, senza risparmiarsi, senza mai abbassare i toni di un derby vero, duro, spigoloso, ma sempre leale. Si è affacciato per la prima volta in campo il calcio di Sarri col palleggio verticale, ma dall’altra parte il carattere di Mourinho non ha mai permesso alla Roma di arrendersi. E’ rimasta in partita anche quando era sotto di due gol, dopo meno di 20 minuti nel primo tempo e poi anche nel secondo.
1-0 DA APPLAUSI - Il gol del vantaggio laziale è stato un inno alla verticalizzazione di qualità, a un palleggio che sale a ritmo vertiginoso. Lancio di Luiz Felipe per Immobile, tocco indietro per Milinkovic, palla restituita a Ciro, tocco largo per Felipe Anderson mentre Milinkovic si è sganciato sgusciando alle spalle di Cristante che non si è accorto della fuga, l’assist dell’ala è stato una pennellata, Milinkovic ha anticipato di testa Rui Patricio che l’ha steso con una manata. Palla in rete e giallo meritato per il portiere portoghese. In quell’occasione ha sbagliato anche Mancini che non ha assorbito l’attacco a fari spenti di Milinkovic.
2-0 FRA I DUBBI - Se l’azione del primo gol è stata bella, rapida e difficile da intercettare per la difesa romanista, quella del 2-0 è stata ancora più veloce, ma iniziata con un dubbio che accompagnerà Guida per tutta la gara, un intervento in area laziale di Hysaj su Zaniolo spinto a terra: se fosse arrivato il fischio dell’arbitro sarebbe stato rigore. Dal terzino albanese la palla è arrivata a Pedro che ha lanciato Immobile, mentre l’ex romanista, come aveva fatto Milinkovic sul primo gol, è scappato via alle spalle di Cristante che non ha retto lo strappo, assist di Ciro (Mancini non ha trovato né il tempo, né il modo di chiuderlo), conclusione al volo di interno destro di Pedro e palla a pochi centimetri dal palo.
MA LA ROMA ERA IN PARTITA - Il racconto delle due reti potrebbe indurre a pensare che la Roma fosse in balìa della Lazio, ma non era per niente così. Detto che Cristante, sul piano difensivo, è stato un mezzo disastro, la squadra di Mourinho era viva, eccome. Fra i due gol aveva centrato il palo (il sesto del suo campionato: ha il primato in questa specialità) ancora con Zaniolo (al secondo consecutivo dopo quello con l’Udinese), dopo un angolo di Veretout, angolo nato da una bella deviazione di Reina su tiro dal limite dello stesso francese. Immobile, lanciato da Milinkovic, ha sbagliato il diagonale del 3-0 e 4 minuti dopo la Roma ha accorciato, con un colpo di testa di Ibanez che dal primo palo, avvitandosi su se stesso, ha messo la palla sul secondo. Anche stavolta, angolo di Veretout. Un difetto che Sarri dovrà correggere: sugli angoli tutti palloni erano dei romanisti.
3-1, ALTRO CONTROPIEDE - Alla Roma è mancato il controllo difensivo, quando la Lazio ha trovato spazio ha creato problemi seri a Rui Patricio. E quello spazio non è mai mancato. In contropiede la squadra di Sarri ha segnato anche il 3-1: lancio di Luis Alberto alla Luis Alberto, dunque un lancio da grande numero 10, Immobile è scappato in contropiede e lo ha condotto in modo spettacolare aspettando il rimorchio di Felipe Anderson e consegnandogli la palla del 3-1. Ciro senza gol ma con doppietta di assist, uno per esterno. Era il 18'. A quel punto Sarri ha fatto una sostituzione che aveva poco senso: fuori Luis Alberto, che aveva appena colorato la partita col suo lancio, per far entrare Akpa Akpro. Uscendo, lo spagnolo lo ha mandato a quel paese. Gesto brutto, ma idea di Sarri sbagliata. Proprio Akpa Akpro, sfiorando appena l’incontenibile Zaniolo, ha procurato un rigore che Guida ha fischiato probabilmente per farsi perdonare quello non concesso nel primo tempo. Rigore per un contatto...sfiorato, esecuzione di Veretout e Roma ancora in partita quando mancavano più di 20' alla fine.
UN’OCCASIONE DIETRO L’ALTRA - Zaniolo era straripante, ma Reina gli ha tolto il gol del 3-3 con una prodezza su un diagonale terrificante. Ormai sfinito, Mourinho lo ha dovuto sostituire con Carles Perez e per Hysaj, che aveva cercato inutilmente di marcarlo fino a quel momento, è stata una liberazione. Mourinho ha rovesciato tutto l’attacco in campo, finendo la gara col 3-2-1-4, con Smalling, Mancini e Ibanez in difesa, Cristante e Veretout a centrocampo e Mkhitaryan a ispirare un attacco a quattro formato da Carles Perez, Abraham, Shomurodov e Zalewski. Ovviamente al posto dei giardini, dove già si infilava Immobile, adesso c’erano delle praterie. Ciro ha avuto tre ottime occasioni per segnare, una l’ha sbagliata anche Akpa Akpro. Poi la festa di Sarri, con l’aquila Olimpia sul braccio sotto la Nord.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Lazio-Roma 3-2 (2-1 primo tempo)
Marcatori: 10’ Milinkovic (L), 19’ Pedro (L), 41’ Ibanez (R), 63’ Felipe Anderson (L), 69’ rig. Veretout (R).
Assist: 10’ Felipe Anderson (L), 19’ Immobile (L), 41’ Veretout (R), 63’ Immobile (L).
Lazio (4-3-3): Reina; Marusic, L. Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic, Leiva (60’ Cataldi), L. Alberto (66’ Akpa Akpro); F. Anderson, Immobile (90’ Muriqi), Pedro. All.: Sarri.
Roma (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp (82’ Smalling), Mancini, Ibanez, Vina (82’ Zalewski); Veretout, Cristante; Zaniolo (77’ C. Perez), Mkhitaryan, El Shaarawy (64’ Shomurodov); Abraham. All.: Mourinho.
Arbitro: Marco Guida (sez. Torre Annunziata).
Ammoniti: 11’ Rui Patricio (R), 24’ Leiva (L), 45+1’ Cristante (R), 48’ Vina (R), 61’ Mourinho (R), 87’ Cataldi (L), Veretout (R).