Javier Zanetti e l'Inter, una storia d'amore che durerà ancora a lungo. Nonostante ormai non giochi più e abbia trasferito la sua passione dal campo alla scrivania, rimane molto amato dai tifosi e apprezzato da Thohir, come lo stesso Zanetti, oggi ospite nella sede del Giorno, ha confermato, dando anche indicazioni su quelle che saranno i suoi ruoli futuri in società: "Quando ho smesso di giocare ho iniziato una nuova vita, mi sono messo a studiare. Non è facile dopo 23 anni da calciatore fare un altro ruolo. Essere vicepresidente è molto importante, porto nel cuore questi colori e cerco di rendermi disponibile e di trasmettere cosa significa l'Inter per me. Credo che questo sia stato apprezzato da Thohir, considerando anche il prossimo rinnovo di contratto che sarà a tempo indeterminato. Un'altra testimonianza di fiducia nei miei confronti, spero di poter contribuire ancora alla continuità di questo legame. Sono interista dal primo giorno in cui sono entrato alla Pinetina e l'Inter è nel mio cuore, per questo voglio rendermi utile per tutto. Il mio è un ruolo ampio, non solo legato alla parte sportiva. Mi sono messo a studiare anche per fare altro, porto il nome dell'Inter anche all'estero. Qualcuno pensa che noi bandiere, come Maldini, Del Piero, Totti, siamo ingombranti, ma in realtà è il contrario. Non vogliamo rubare il posto a nessuno ma contribuire alla crescita della società. Quando ho iniziato a giocare la cosa a cui tenevo di più era rispettare le persone e ricevere rispetto da tutti, tifosi avversari e non. E' la vittoria più bella che ti possa capitare". SU TOTTI - "Io ho un grandissimo rapporto con Totti, ci siamo affrontati per tanti anni e c'è ammirazione e rispetto. Parliamo di un grande campione che ha fatto la storia della Roma, è un simbolo. Ieri per nostra sfortuna ha fatto vincere la Roma, è uno di quei giocatori in grado di decidere una partita in qualsiasi momento. Mi auguro che la storia con la sua squadra del cuore finisca al meglio, io ci sono passato e la mia società è stata esemplare con me come lo è tutt'ora, visto che il legame continua. Sei mesi prima della fine del campionato ho deciso di smettere e ne ho parlato con la società, insieme abbiamo preparato un percorso per finire al meglio. Credo che in questo momento, al di là dell'allenatore di turno, l'unica cosa che conta è la società, è più importante di giocatori e allenatori. Per questo mi auguro che Francesco finisca al meglio la sua carriera e ci sia buon senso affinché questa bellissima storia finisca come si deve".