Zamparini-Rossi:| Palermo, la pace armata
'Magari adesso mi vendono anche Jara Martinez'. La battuta di Delio Rossi è di martedì notte. Il Palermo ha appena conquistato la semifinale di Coppa Italia grazie a un gol proprio del diciassettenne paraguaiano. Il tecnico rosanero sta per andare a festeggiare il compleanno e si gode il suo trionfo arrivato al termine di una vigilia di alta tensione tra lo stesso Rossi e il presidente Zamparini. Motivo del contendere era stato involontariamente proprio Jara Martinez. A Rossi, che chiedeva l'ingaggio di un attaccante in sostituzione di Maccarone, Zamparini aveva risposto che non ci sarebbe stato nessun arrivo e che caso mai c'era Jara Martinez.
La storia è ormai nota a tutti. Rossi toglie Miccoli e schiera il paraguaiano che segna il rigore decisivo nella sfida contro il Parma. A chi gli chiede se quel cambio fosse stato un messaggio nei confronti di Zamparini, Rossi risponde senza battere ciglio. 'Nessun messaggio. Io volevo vincere la partita. Ho visto Miccoli stanco e ho messo dentro il ragazzino. Gli ho anche detto di calciare l'ultimo rigore. Così ho dimostrato di avere le palle'. Eccolo semmai il messaggio a Zamparini che dopo l'1-1 contro il Bari aveva definito Rossi un allenatore senza palle. Di messaggi, più o meno romantici come questo, Zamparini e Rossi se ne mandano ormai da tempo. Ancora di più da quando Walter Sabatini, cuscinetto tra presidente e tecnico che mediava anche quando Zamparini chiamava nell'intervallo della partita di Praga chiedendo il cambio di questo e l'inserimento di quello, si è dimesso.
Ogni volta sembra che il rapporto tra i due sia al capolinea e ogni volta invece si rinsalda. Era capitato così alla vigilia della partita con il Napoli. Allora si disse che Zamparini volesse una difesa a tre. Rossi giocò con la difesa a tre e perse la partita. Un messaggio anche quello? Chissà, certo è che alla fine della gara il tecnico rosanero disertò il canonico incontro con i giornalisti entrando in un suo personalissimo silenzio stampa. Rossi dice senza mezzi termini che 'il Palermo diventerà una grande quando finirà di vendere i suoi gioielli'. Zamparini ha invece più volte affermato che trattenere i pezzi migliori quando ci sono le grandi con i loro ingaggi che chiamano è difficilissimo. Rossi chiede un attaccante e Zamparini gli vende Maccarone senza sostituirlo in attesa che ritornino Hernandez e Pinilla.
A chi gli chiede spiegazioni, Rossi, che un attimo prima ha salutato Maccarone che ha svuotato il suo armadietto a Boccadifalco, dice di non sapere nulla e di chiedere lumi alla società. Sembra l'amore litigarello di una coppia che si punzecchia, ma che va avanti. Prima polemizzavano sulla difesa, adesso sull'attacco. 'Ho grande stima di Rossi - l'ultimo messaggio del presidente al suo allenatore -. Ha fatto bene a togliere Miccoli per dosare le energie'. Insomma, un botta e risposta quasi continuo che alla fine però passa sempre in secondo piano grazie ai risultati più che lusinghieri che il Palermo gestione Zamparini e targato Rossi sta ottenendo.
Una storia d'amore contrastata sulla quale però fa da sfondo un rinnovo di contratto, quello di Delio Rossi con il Palermo, in scadenza a giugno. Un contratto non ancora firmato. E allora ecco che si scatenano le voci di mercato, smentite però dal tecnico rosanero, che il prossimo anno vorrebbero Rossi sulla panchina del Genoa e Gasperini o il tecnico del Maribor Milanic su quella del Palermo. L'auspicio dei tifosi, che ogni domenica gridano: 'Delio Rossi non si tocca' quasi a esorcizzare il possibile addio del tecnico, è che queste siano solo voci da Fantacalcio.
(La Repubblica - Edizione Palermo)