Riccardo Zampagna si è raccontato a Radio Toscana pochi mesi dopo il suo addio al mondo del pallone. 'Per l'80% non mi ha pesato lasciare il calcio, anzi mi sono tolto un peso sullo stomaco. Per l'altro 20% mi dispiace di aver abbandonato la mia passione. Nella vita alcune volte bisogna prendere decisioni che fanno male, e io non ce la facevo più. Mi stancava il contorno, dai giornalisti alla pressione delle piazze. Dopo sedici anni mi pesava tutto, e non potevo giocare solo le partite evitando di allenarmi, sapendo quanto la gente si aspettasse comunque da me. Buffon e Cristiano Lucarelli mi avevano convinto ad accettare la Carrarese dicendomi che mi sarei divertito, ma loro non sanno cosa significa giocare in questa C2: palloni diversi, campi da gioco diversi e contesto diverso dal calcio a cui ero abituato'.

'L'Atalanta è l'esperienza che più mi ha dato: lì ho vinto un campionato di serie B e un oscar del calcio per il gol più bello, segnando a tutte le big. Ma anche l'esperienza a Messina è stata fantastica, arrivammo a pochi punti dalla zona Uefa - ha aggiunto l'ex attaccante -. Giocare nella Ternana per un ternano è un sogno, e ringrazio Dio per avermelo fatto realizzare. Segnare sotto la mia curva, piena di amici... sono sensazioni che mi lasciano i brividi. Sono stato un fortunato in questo, e a livello professionale è stata la cosa più bella che mi potesse accadere. Ibrahimovic è l'attaccante più forte di questa serie A, per la categoria italiani faccio il nome di Pazzini, che a mio avviso è più completo di Matri. Con la Fiorentina c'è stato qualche pour parler, ma mai niente di concreto. La Fiorentina ha deluso un pochino, anche se tanti episodi ne hanno condizionato la classifica. Mihajlovic ha grosse qualità e non può che migliorare. Il tecnico serbo mi piace come uomo, come temperamento e come fa giocare le proprie squadre'.