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  • Xabi Alonso rivoluziona il domino delle panchine: De Zerbi nella lista del Bayern, le scelte di Chelsea, Barcellona e Liverpool

    Xabi Alonso rivoluziona il domino delle panchine: De Zerbi nella lista del Bayern, le scelte di Chelsea, Barcellona e Liverpool

    • Andrea Distaso
    Lo ha detto in inglese, ma il concetto non cambia. In attesa di affinare il suo tedesco - e il tempo non gli mancherà considerando la scadenza contrattuale fissata a giugno 2026 - Xabi Alonso ha confermato la sua fedeltà al progetto del Bayer Leverkusen, rimandando a data da destinarsi il suo sbarco sulla panchina di una big europea. I più maliziosi ipotizzano che si tratti di un passaggio accolto con particolare a favore a Madrid, dove il Real non è rimasto indifferente al talento del tecnico basco e pensi soprattutto a lui per l’estate 2025 in caso di addio di Carlo Ancelotti (che ha comunque rinnovato per altri due anni coi blancos), ma ciò che più conta è che il suo nein alle lusinghe di Bayern Monaco e Liverpool spariglia decisamente le carte in vista dell’effetto domino dell’estate che verrà.

    Gli addii sicuri a giugno di Thomas Tuchel, Jurgen Klopp e Xavi, quello da non scartare di Mauricio Pochettino dal Chelsea offrono “vuoti” interessanti da colmare, con conseguenze dirette pure per il futuro delle guide tecniche di Juventus, Milan e Napoli, sulle quali gravano le maggiori incognite in vista della prossima stagione. 

    DILEMMA BAYERN - Incassato il rifiuto di Xabi Alonso, il Bayern Monaco non è intenzionato a perdere altro tempo, perché dalla scelta del nuovo allenatore - che dovrà cercare di riportare ordine dopo le burrascose parentesi di Nagelsmann e Tuchel - dipenderà pure il futuro di alcune stelle della squadra, a partire da Alphonso Davies, Leon Goretzka e Joshua Kimmich. Secondo la Bild, nelle passate settimane uno dei nomi sondati con maggiore insistenza è stato quello di Roberto De Zerbi, legato al Brighton fino all’estate 2026 e da una clausola rescissoria di 15 milioni di euro. Un nome che piace quello del tecnico italiano, ma non l’unico, visto che nel board bavarese ci si interroga se sia più opportuno affidarsi ad un profilo giovane, ambizioso e pronto ad accettare la sfida o se andare sull’usato sicuro. Attenzione dunque a nomi altisonanti come Zinedine Zidane, in tandem con l’ex Franck Ribery, o addirittura al ritorno di Hansi Flick, che negli scorsi giorni avrebbe avuto più di un contatto col presidente onorario Uli Hoeness. Rimasto appiedato da ct della Germania e affascinato anche dall’idea di un’esperienza in un altro campionato, Flick conosce come pochi altri le dinamiche interne del Bayern, anche in questo momento di grande confusione. 

    Affascinanti, ma impegnative per questioni economiche e dai caratteri forti e non si sa quanto compatibili con lo spogliatoio bavarese, sono i profili di Antonio Conte e José Mourinho, pronti a rimettersi in pista dopo le ultime esperienze con Tottenham e Roma.

    CAOS BARCELLONA - Dicevamo di Flick e del suo desiderio di imbarcarsi in una nuova avventura capace di regalargli nuovi stimoli e non si possono non tenere in considerazione le indiscrezioni che ormai da diverse settimane lo accostano alla panchina del Barcellona. Complice il suo stretto legame con l’agente Pini Zahavi, molto intimo col direttore sportivo Deco, ed uno stile di gioco in linea con le tradizioni del club catalano. Oltre alla capacità di lavorare coi giovani, che in questa fase storica di ristrettezze economiche rappresentano per i blaugrana il percorso obbligato per ritrovare la grandezza del passato. Col fenomeno Yamal sta crescendo una nuova generazione di campioncini - Cubarsì, Faye, Fermin Lopez, Hector Fort, Marc Guiu per citare i più noti - il materiale tecnico non mancherà di certo all’erede di Xavi, che ha respinto anche recentemente ogni avance del presidente Laporta per tornare sui propri passi. 

    Un allenatore che si è guadagnato il rispetto e l’ammirazione di tutta l’Europa calcistica è senza dubbio Michel, artefice del piccolo miracolo costruito alla guida del Girona, capace per oltre un girone di campionato di tenere testa al fortissimo Real Madrid di Ancelotti. C’è pure il suo nome sulla lista della dirigenza blaugrana ed in particolare di Deco che, al netto delle smentite e delle parole pronunciate dal diretto interessato (“Sono abituato a mantenere la parola data, voglio rispettare il mio contratto col PSG”), non ha ancora smesso di sognare il ritorno a sorpresa di Luis Enrique.

    KLOPP PORTOGHESE - Se il Bayern Monaco può definirsi la principale delusa dalla decisione di Xabi Alonso di rimandare di almeno un anno il grande salto, anche a Liverpool la corsa ai ripari per individuare la migliore soluzione possibile per raccogliere la pesante eredità di Klopp ha subito un bel contrattempo. Qui però, a differenza che in Baviera, le idee appaiono più chiare ed il casting è ristretto ad un numero di allenatori più contenuto. Anche in riva al fiume Mersey il lavoro svolto da Roberto De Zerbi prima al Sassuolo, poi a Donetsk e Brighton è stato osservato con curiosità e pienamente apprezzato nel tempo: il suo nome sulla lista degli osservati c’è, ma nelle ultime ore pare che sia stato sopravanzato da un’autorevole candidatura dal Portogallo.

    Ruben Amorim è uno dei tecnici emergenti ormai pronto da un paio d’anni a misurarsi sul palcoscenico dei campionati più prestigiosi d’Europa, in primis della Premier League. Conquistato contro pronostico il campionato lusitano nel 2021 e protagonista pure quest’anno di un avvincente testa a testa contro i rivali cittadini del Benfica, l’allenatore dello Sporting Lisbona è in questo momento il vero favorito per prendere la guida dei Reds di Liverpool.

    IL CHELSEA CAMBIA ANCORA?
    - La clausola rescissoria di 20 milioni di euro non viene visto come uno ostacolo particolare, mentre potrebbe esserlo maggiormente la concorrenza del Chelsea, che negli ultimi mesi ha iniziato a riflettere con sempre maggiore insistenza sulla continuità o meno di Mauricio Pochettino, nonostante un contratto in essere fino all’estate 2025. L’alta probabilità di fallire anche in questa stagione la qualificazione alla prossima Champions League ed il timore di dover ricorrere a diverse cessioni per far fronte ai problemi di Fair Play Finanzario causati dalle massicce campagne acquisti delle ultime sessioni è uno scenario da tenere in debita considerazione. Che potrebbe tenere lontani profili di allenatore intenzionati a fare un deciso salto di qualità a livello di carriera e con disponibilità di spesa pressoché illimitata sul mercato e rendere più verosimili quelli di allenatori abituati a valorizzare il materiale umano a disposizione, indipendentemente dai nomi.

    Ecco perché, secondo i tabloid inglesi, una candidatura che si sta facendo strada è quella del danese Thomas Frank, alla guida del Brentford dal 2018. Un profilo, per certi versi, alla Potter, nella speranza di un esito ben diverso da quello avuto dall’ex allenatore del Brighton, liberato dopo l’esonero di Tuchel nel settembre 2022 attraverso il pagamento di una clausola monstre da 20 milioni di euro e liquidato dopo soli 8 mesi a fronte di un contratto fino al 2027 con ingaggio da 13,5 milioni di euro lordi a stagione.
     

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