Fiorentina: Vecino pedina per Jorginho
L'infortunio di Mario Gomez contro il Cagliari e il sovrautilizzo di Giuseppe Rossi nella prima parte di stagione, che hanno portato alla contrattura al polpaccio di Pepito contro il Parma, hanno evidenziato chiare falle nella rosa a livello offensivo, visto anche gli stop prima di Cuadrado alla spalla, e poi anche di Rebic al ginocchio. Ma se da una parte un po' l'esplosione di Matos e il ritorno al gol di Juan Manuel Vargas, hanno parzialmente sopperito a tale mancanza, il vero problema che però si è evidenziato nel primo mese e mezzo di stagione in casa Fiorentina è stato il costante impiego in campo di giocatori che sulla carta, stante anche l'eta di alcuni di loro, dovevano essere gestiti. Borja Valero e Gonzalo Rodriguez fanno parte della categoria irrinunciabili sempre e comunque, ma per Pizarro e Ambrosini era stato immaginato un percorso di utilizzo che dovesse permetterne un centellinamento, in parallelo con una auspicata crescita dei tanti giovani nella zona della linea mediana.
Precisando che, fosse stato per Vincenzo Montella, un acquisto di alta qualità per il centrocampo sarebbe stato auspicabile ma che la mancata partenza di taluni esuberi nella rosa non lo ha permesso, la difficoltà evidenziata maggiormente è il mancato salto di qualità di elementi quali Wolski, Bakic e Vecino. Il montenegrino ex Torino è quello maggiormente assolvibile in questo senso perché il numero 8 è arrivato alla Fiorentina circa due mesi fa ed è stato impiegato con una certa regolarità, con maglia da titolare contro il Dnipropetrovsk in Europa League e tanti piccoli subentri come alternativa agli interni di centrocampo e non come vice Pizarro come era stato immaginato durante il ritiro, che hanno reso Bakic quasi il dodicesimo titolare della rosa gigliata.
Chi è mancato all'appello è Matias Vecino: sei mesi di apprendistato in attesa del passaporto da comunitario, poi non effettuato, tanto che l'ex Nacional Montevideo è stato tesserato come non europeo, un ritiro utilizzato anche come esterno, e non da volano come era descritto dai beneinformati su di lui, però pochissimi minuti giocati, fra cui quelli sciagurati della rimonta subita a San Siro contro l'Inter. L'uruguaiano è stato una delusione, soprattutto dal punto di vista caratteriale, tanto che la Fiorentina sta pensando seriamente a gennaio di inserirlo in qualche trattativa, possibilmente quella per arrivare a Jorginho del Verona.
Non troppo meglio Wolski, sufficiente a Bergamo da titolare contro l'Atalanta, ma poi assai deludente contro il Parma. Il polacco stesso aveva chiesto la disponibilità per un suo possibile ritorno in Polonia, ma il club viola preferisce che si continui ad allenare con lo staff di Montella. Proprio il prossimo mese sarà decisivo sia per Bakic, che per Vecino che per Wolski. Il rendimento altissimo di Ambrosini per adesso sta coprendo diverse falle, tipo anche il momento non positivo di Aquilani, ma alla lunga l'ex capitano rossonero potrebbe pagare dazio ed ecco che il giovane trio di centrocampo viola dovrà emergere. Altrimenti a gennaio, Jorginho o meno, la Fiorentina che vuole essere protagonista su tre fronti dovrà tornare sul mercato alla ricerca di un elemento di maggior qualità ed efficacia.