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Wenger con la Fifa contro la Uefa: 'Sbarazziamoci della Nations League. Mondiali e Europei ogni due anni'
Buttiamo nella spazzatura la Nations League e raddoppiamo campionati Europei e Mondiali. In questi giorni Arsène Wenger, dal 2019 capo del Dipartimento Fifa per la Promozione del Calcio, sforna idee senza soluzioni di continuità. E dopo avere proposto nei giorni scorsi alcune (discutibili) riforme delle regole del gioco, quali la rimessa laterale da battere coi piedi e l'auto-passaggio in occasione dei calci di punizione, torna sul tema dei cambiamenti da introdurre prendendo di mira le competizioni per nazionali e il calendario che ne deriva.
In particolare, Wenger se la prende con la manifestazione per nazionali inventata dall'Uefa e giunta quest'anno alla seconda edizione. Lo fa nel corso di un'intervista rilasciata a Bild am Sonntag e pubblicata nell'edizione di oggi. Nel corso della chiacchierata con l'edizione domenicale di Bild il tecnico alsaziano ha espresso un misto di opinioni personali e mezze rivelazioni. Per quanto riguarda le opinioni personali, egli ha auspicato la soppressione della giovane manifestazione voluta dall'Uefa e lo ha fatto anche con parole perentorie: “Dobbiamo sbarazzarci della Nations League”. L'ha etichettata come un torneo che la gente non capisce (“Se vai in piazza e chiedi cosa sia la Nations League, non trovi molte persone che siano in grado di spiegarlo”) e ne ha raccomandato l'eliminazione per ragioni di snellimento del calendario.
Quindi ha proposto che venga dimezzata la cadenza di Mondiali e Europei: non più ogni 4 anni, bensì ogni 2 anni (con gare di qualificazione concentrate in un mese), perché a suo giudizio ciò sarebbe “in linea col mondo contemporaneo”. Il che non è proprio coerente con l'intenzione di snellire i calendari, ma serve a far intravedere che la sua presa di posizione abbia un'ispirazione innanzitutto politica. Come del resto lascia pensare l'argomentazione usata per giustificare l'eventuale dimezzarsi della pausa fra un'edizione di Mondiale o Europeo e la successiva, e il fatto che ogni anno si giocherebbe una fase finale di Mondiali o Europei: “Dopotutto, la gente guarda le partite di Champions League ogni anno”. Frase abbastanza insensata nel contenuto – la Champions, o Coppa dei Campioni, ha cadenza annuale dacché esiste –, ma che un senso lo trova se la si legge in chiave politica. Perché essa menziona la manifestazione che per l'Uefa è il punto di forza e la usa come argomento per legittimare il diritto della Fifa a raddoppiare la cadenza della propria principale manifestazione.
Inoltre la libertà con cui Wenger, da alto esponente Fifa, parla di una ridefinizione della cadenza degli Europei (altra competizione organizzata dall'Uefa) costituisce invasione di campo. Come si diceva all'inizio, l'intervista di Wenger contiene una mezza rivelazione. Il capo del Dipartimento Fifa per la Promozione del Calcio ha lasciato intendere che di questa nuova cadenza dei mondiali si sia parlato in seno alla federazione del calcio mondiale. Dunque non si tratterebbe di sue idee personali, ma piuttosto di un orientamento che sta prendendo definizione. E che se procedesse verso una direzione più formale renderebbe aperta la guerra tra i due presidenti Gianni Infantino e Aleksander Ćeferin.
@pippoevai
In particolare, Wenger se la prende con la manifestazione per nazionali inventata dall'Uefa e giunta quest'anno alla seconda edizione. Lo fa nel corso di un'intervista rilasciata a Bild am Sonntag e pubblicata nell'edizione di oggi. Nel corso della chiacchierata con l'edizione domenicale di Bild il tecnico alsaziano ha espresso un misto di opinioni personali e mezze rivelazioni. Per quanto riguarda le opinioni personali, egli ha auspicato la soppressione della giovane manifestazione voluta dall'Uefa e lo ha fatto anche con parole perentorie: “Dobbiamo sbarazzarci della Nations League”. L'ha etichettata come un torneo che la gente non capisce (“Se vai in piazza e chiedi cosa sia la Nations League, non trovi molte persone che siano in grado di spiegarlo”) e ne ha raccomandato l'eliminazione per ragioni di snellimento del calendario.
Quindi ha proposto che venga dimezzata la cadenza di Mondiali e Europei: non più ogni 4 anni, bensì ogni 2 anni (con gare di qualificazione concentrate in un mese), perché a suo giudizio ciò sarebbe “in linea col mondo contemporaneo”. Il che non è proprio coerente con l'intenzione di snellire i calendari, ma serve a far intravedere che la sua presa di posizione abbia un'ispirazione innanzitutto politica. Come del resto lascia pensare l'argomentazione usata per giustificare l'eventuale dimezzarsi della pausa fra un'edizione di Mondiale o Europeo e la successiva, e il fatto che ogni anno si giocherebbe una fase finale di Mondiali o Europei: “Dopotutto, la gente guarda le partite di Champions League ogni anno”. Frase abbastanza insensata nel contenuto – la Champions, o Coppa dei Campioni, ha cadenza annuale dacché esiste –, ma che un senso lo trova se la si legge in chiave politica. Perché essa menziona la manifestazione che per l'Uefa è il punto di forza e la usa come argomento per legittimare il diritto della Fifa a raddoppiare la cadenza della propria principale manifestazione.
Inoltre la libertà con cui Wenger, da alto esponente Fifa, parla di una ridefinizione della cadenza degli Europei (altra competizione organizzata dall'Uefa) costituisce invasione di campo. Come si diceva all'inizio, l'intervista di Wenger contiene una mezza rivelazione. Il capo del Dipartimento Fifa per la Promozione del Calcio ha lasciato intendere che di questa nuova cadenza dei mondiali si sia parlato in seno alla federazione del calcio mondiale. Dunque non si tratterebbe di sue idee personali, ma piuttosto di un orientamento che sta prendendo definizione. E che se procedesse verso una direzione più formale renderebbe aperta la guerra tra i due presidenti Gianni Infantino e Aleksander Ćeferin.
@pippoevai