WEEKEND DI GLORIA: Cambiasso mette il turbo all'Inter, Leonardo ringrazia
Il solito inossidabile Cambiasso. La nuova Inter targata Leonardo è nata sotto il segno dell'argentino, da sempre motore del centrocampo nerazzurro. Il 6 gennaio il gol al Napoli. Domenica la doppietta decisiva contro il Catania.
E dire che la scorsa estate Diego Armando Maradona ha deciso di non portarlo con sè in Sudafrica, e dire che sempre la stessa estate si è è parlato di un possibile scambio Mascherano-Cambiasso tra Inter e Liverpool e dire che Cambiasso...era destinato al basket. Figlio di Carlos, cestista del Gimnasia y Esgrima de Villa del Parque, e Tita, appassionata di pallacanestro, Esteban gioca a basket fino a sette anni ma poi, per la fortuna dell'Inter, decide di dedicarsi al calcio. La carriera del Chuchu (soprannome che deriva da un cartone animato argentino) inizia a 11 anni nell'Argentinos Juniors. Poi il miracolo, il giovane Esteban viene notato dal Real Madrid. Nel 2004 passa all'Inter a parametro zero. In assoluto l'affare a parametro zero più riuscito.
Ed è nell'Inter che sboccia definitivamente diventando il cuore del centrocampo nerazzurro, fondamentale non solo per la difesa ma anche in attacco con le sue frequenti sortite in avanti. Dopo la conquista del Mondiale per club Cambiasso è diventato anche l'argentino più vincente in assoluto, superando la leggenda Di Stefano.
Passano gli anni, cambiano allenatori ma lui non cambia mai: sempre puntuale, sempre preciso, sempre leader. Leader anche quando, nel momento più brutto dell'era Benitez, interviene telefonicamente a Controcampo smentendo di aver chiesto a Moratti l'esonero dello spagnolo o quando lascia solo il giornalista che gli chiede il perché la squadra non abbia abbracciato Benitez dopo il gol. Ed è così che fa un leader. Poco più di tre anni fa spiegava la sua filosofia: "Potrei stare tre ore a litigare con mia moglie, ma quando esco tutto sarà passato e mia moglie sarà comunque la donna migliore al mondo. Non dirò mai che cosa si dice dentro lo spogliatoio o dentro un ufficio". Chapeu.