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    Weah presidente della Liberia? Le parole di Galliani, Capello e Zac

    Weah presidente della Liberia? Le parole di Galliani, Capello e Zac

    Sembra davvero la volta buona per George Weah. Dopo aver perso le elezioni del 2005 e quelle del 2011, l'ex attaccante del Milan è favorito a diventare il nuovo presidente della Liberia. Per completare lo spoglio c'è tempo fino al 25 ottobre, ma con un terzo dei 5mila seggi scrutinati, Weah è in testa con quasi il 40% dei voti sull'ex vicepresidente Joseph Boakai, detto 'Joe l’addormentato' e fermo al 31%. Se così fosse, il ballottaggio tra i due candidati si terrà il 7 novembre. Il Corriere della Sera ha interpellato tra grandi ex milanisti.

    Adriano Galliani racconta: "Anche negli anni in cui giocò al Milan, George è sempre stato sensibile alla lotta alle ingiustizie, alla difesa dei diritti umani e a combattere la povertà. Di certo non è una persona attaccata in maniera viscerale ai soldi: mi ricordo quando andai a Cannes a concludere la trattativa per il suo acquisto dal Psg. Faticavamo a trovare un accordo, ma Weah rinunciò a un miliardo dello stipendio, così che potemmo versare ai francesi la cifra richiesta (11 miliardi, ndr)". 

    Fabio Capello ricorda: "Si è sempre sentito molto 'africano', tanto da sgridare i compagni di squadra che sceglievano la Nazionale francese invece di quella di origine. 'Ibou, tu sei africano, devi giocare per il Senegal', diceva Weah prendendo in giro Ibrahim Ba. Da sempre era suo desiderio fare qualcosa di concreto per il suo Paese. L'ho visto di recente in Brasile, durante il Mondiale: era deluso perché c’era troppa corruzione in Liberia. È un ragazzo a posto, orgoglioso delle proprie radici". 

    Alberto Zaccheroni rivela: "Con lui non si parlava solo di questioni tecnico tattiche. Sapevo che mandava costantemente aiuti in Liberia: era generoso in campo e fuori. Inviava container di cibo e acqua, aveva di certo più coscienza politica di molti compagni di squadra". 

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