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  • Gino Mancini
    Wang, giornalista Titan Sport: 'Roma, Unicredit non ha l'accordo con i cinesi!' Pallotta: 'Aspetto anch'io notizie'

    Wang, giornalista Titan Sport: 'Roma, Unicredit non ha l'accordo con i cinesi!' Pallotta: 'Aspetto anch'io notizie'

    • Emanuele Tramacere

    Unicredit ha messo in vendita il proprio pacchetto azionario della Roma S.P.A . A confermarlo è la stessa Banca romana che, tramite un comunicato ufficiale emesso ieri, ha dichiarato che "non ha ancora preso alcuna decisione sulla partecipazione che detiene indirettamente nella AS Roma" rivelando allo stesso tempo che ''tale asset non è strategico e quindi c’è la disponibilità a valutare eventuali opportunità di valorizzazione''.

    In una nota, il presidente della Roma, James Pallotta, commenta le notizie circa la trattativa per il passaggio delle quote della società giallorossa da Unicredit al cinese Wang Jianlin: "Siamo fortunati a gestire una grande organizzazione che suscita l'interesse della gente e di cui la gente vuole far parte. Il nostro obiettivo e' sempre quello di perseguire quello che e' meglio per la Roma. Non abbiamo alcuna opinione speciale sul desiderio di Unicredit di vendere le sue quote o sulla sua chiara volonta' di un dialogo pubblico per cui anche noi aspetteremo le prossime notizie per saperne di più".

    L’indiscrezione apparsa nella giornata di ieri, e rilanciata nella mattinata di oggi, vede due grandi imprenditori cinesi, Jainling Wang e Chen Feng, interessati all’acquisto del pacchetto azionario della Roma in possesso di Unicredit. Per fare chiarezza sulla vicenda abbiamo contattato in esclusiva Alain Wang Qinbo, corrispondente per l’Europa di Titan Sport, il maggiore quotidiano sportivo cinese:

    Partendo dal principio chi sono questi investitori cinesi?

    Dai dubbi che ci sono su chi sia il vero investitore fra Feng e Wang, io non credo si possa dire ancora chi sia al 100% il socio che Unicredit ha incontrato per parlare della cessione del pacchetto della società. La Roma non ha mai rivelato il vero nome di questo possibile investitore, perciò la mia sensazione è che l’incontro sia avvenuto soltanto con degli intermediari. 

    Ma quindi la sensazione è che in realtà non ci sarà un accordo fra le parti?
    Attualmente io ho un forte dubbio su questa possibilità. Sono sicuro che gli intermediari possano essersi incontrati con la Roma, abbiano magari anche parlato di progetti ed idee. Ma al momento non c’è neanche un precontratto fra le parti che possa collegare un investitore cinese con la Roma. Attualmente non ci sono le condizioni per poter dire che l’affare andrà in porto e non capisco perché Unicredit abbia fatto uscire un comunicato ufficiale senza avere nulla di concreto in mano.

    C’è un collegamento fra questi uomini e la China Railways Construction Corporation che avrebbe dovuto investire nell’Inter?

    No assolutamente, entrambi hanno interessi  nel settore turistico. Feng ha la Hainan Airlines una compagnia aerea con collegamenti in Europa, Wang è impegnato nel settore alberghiero. Sinceramente non so cosa sia successo con la CRCC, ma sinceramente sono stupito che Massimo Moratti abbia accolto in società un personaggio come Kenneth Huang che in Cina non gode affatto di una buona reputazione.

    Nel caso la trattativa con la Roma andasse in porto, si parlerà della costruzione di un nuovo stadio?
    Non credo proprio. E’ troppo presto proprio perché manca un preaccordo. In ogni caso sarebbe un pazzo un investitore cinese a venire in Italia per costruire uno stadio. In Cina, senza problemi burocratici, comprando un palazzo con denaro fresco si può diventare miliardari. In Italia dov’è il guadagno dal costruire un nuovo stadio? Non c’è una legge sugli stadi, c’è troppa burocrazia e politica alle spalle di un investimento così. Nessuno porterebbe denaro fresco in Italia per lanciarsi soltanto nella costruzione di uno stadio di proprietà.

    Come vede una convivenza fra i nuovi soci cinesi e la dirigenza americana guidata da James Pallotta?

    I rapporti fra Cina e USA sono molto amichevoli in realtà. Non c’è affatto rivalità. I cinesi e gli americani hanno molti aspetti in comune, più di quelli che si possano immaginare. Entrambe le realtà sono molto pragmatiche e, ormai, anche in Cina si segue molto il modello consumistico. Non ho dubbi che entrambe le realtà, anche nella Roma, potrebbero tranquillamente andare d’accordo.


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