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Wanda Nara-Maxi Lopez: prima udienza per il 'caso telefonino'
Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, a testimoniare per circa 45’ proprio l’attaccante, attualmente all’Udinese, assistito dall’avvocato Aldo Cribari. L’argentino, davanti al giudice Bulgarelli, ha ricordato come gli eventi lo abbiano danneggiato sia sotto l’aspetto professionale sia sotto quello privato in un momento della sua vita in cui stava ricominciando una nuova relazione. All’epoca vestiva la maglia del Torino (da gennaio) e insieme con il proprio agente conduceva in prima persona trattative per un suo eventuale trasferimento. Secondo Maxi, il contratto in essere con i granata era di durata semestrale e quindi in quelle settimane si sarebbe deciso il suo futuro. Da testimonianza, Maxi (che in un passaggio ha parlato di rapporti «ancora non buoni» con l’ex moglie nonostante recentemente i due abbiano pubblicato foto concilianti su Instagram) ha ricordato che visto il numero di chiamate ricevute da parte di sconosciuti (per complimentarsi, insultarlo o minacciarlo) fosse stato costretto a spegnere il telefono, precludendosi sviluppi della sua carriera dal momento che non sarebbe stato in possesso di ulteriori apparecchi.
Di contro, la tesi difensiva di Wanda Nara sostenuta dall’avvocato Giuseppe Di Carlo verte sull’inesistenza del nocumento in quanto il giocatore aveva un agente che si occupava della questione e che fosse in possesso di altri telefoni e che in realtà il contratto firmato a gennaio con il Torino avesse durata di 18 mesi e non di sei. Il processo verrà aggiornato il prossimo 23 maggio quando di fronte al giudice Bulgarelli compariranno due teste per Maxi, ovvero il suo agente (lo stesso del 2015) e l’attuale compagna, già al suo fianco all’epoca dei fatti. Wanda non verrà chiamata a testimoniare, nel frattempo l’avvocato Di Carlo chiederà di acquisire i tabulati telefonici intestati a Maxi nel 2015 per verificare la presenza o meno di traffico.