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    Walters, un 'operaio' fa sognare l'Irlanda

    Walters, un 'operaio' fa sognare l'Irlanda

    Jonathan Walters non è il primo nome che ti viene in mente quando pensi a un uomo copertina, a un calciatore che faccia sognare i tifosi con giocate sopraffine e gol spettacolari: Walters è un trentaduenne brizzolato, che gioca nello Stoke City, non proprio la squadra più glamour d'Inghilterra. Un attaccante operaio, uno di quelli che pensa prima a correre e a mettersi a disposizione dei compagni, e poi alla gloria personale. Anche per questo, probabilmente, non è mai andato oltre gli otto gol a stagione in Premier. Poche reti, ancor meno sprazzi di classe cristallina, ma uno spirito di sacrificio encomiabile, con la consapevolezza dei propri mezzi ma soprattutto dei propri limiti. Uno di quei giocatori a cui un allenatore non rinuncerebbe mai, insomma. "E' certamente il mio tipo di giocatore, dà tutto in campo e non si ferma mai, sai che tutto quello che l'hai pagato se l'è meritato", disse di lui Tony Pulis, il tecnico che gli diede la prima, vera possibilità di giocare in Premier, a 27 anni.

    CUORE IRLANDESE - Walters nasce a Moreton, piccola cittadina nei pressi di Liverpool. Conosce e apprezza fin da bambino la bellezza del calcio e l'atmosfera degli stadi inglesi: la sua casa si affacciava su diversi campetti locali, e suo padre, tifosissimo dell'Everton, del quale non si perdeva un incontro a Goodison Park, gli trasmise la passione per i Toffees. Viene cresciuto e allevato proprio da suo padre, dal momento che la madre, irlandese di nascita, morì quando Jon era solo un bambino: proprio per questo, in seguito, sceglierà la nazionale irlandese. Walters venne notato dal Blackburn a sedici anni, quando giocava nello Shaftesbury, da Mike O'Brien, responsabile degli osservatori dei Rovers per il Wirral, la regione inglese confinante con il Galles dove Jon trascorse l'infanza. Con le giovanili del Blackburn fa bene, ma non abbastanza per esordire in prima squadra: inizia così il suo pellegrinaggio nelle serie inferiori del calcio britannico, passando per Hull City, Crewe Alexandra, Barnsley, Scunthorpe United, Wrexham e Chester City, senza grosse fortune. La prima, grande occasione arriva a gennaio del 2007 quando l'Ipswich Town, rimasto impressionato dalle qualità di Walters durante un incontro di FA Cup contro il suo Chester, decide di tesserarlo e di concedergli la possibilità di misurarsi in un torneo più competitivo come la Championship. Con la maglia dell'Ipswich gioca e segna con più regolarità, arrivando a segnare 13 reti nel 2008, e le sue prestazioni gli valgono la chiamata, a 27 anni, dello Stoke City. Il 2010 è l'anno della svolta: con i Potters si guadagna l'esordio in nazionale, convocato dall'allora ct Giovanni Trapattoni, arriva a giocare match europei, e diventa imprescindibile per Pulis prima e Hughes poi. Oggi, a 32 anni, con la doppietta alla Bosnia ha consegnato alla sua Irlanda il pass per Euro 2016. L'attaccante operaio si è conquistato la sua giornata di gloria, a modo suo: con fatica, sacrificio e perseveranza.

    Fabio Alampi
     

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