Vucinic, l'uomo più:|Conte riparte da lui
È bastato vederlo rincorrere gli avversari nelle partitelle in allenamento, e spronare i compagni a fare lo stesso, per capire che nella testa di Mirko Vucinic è scattato qualcosa. Periodo fatato, per diversi motivi. Geniale come sempre, ma più determinato e affamato di prima. A Roma era un giocatore importante. Alla Juventus si sente qualcosa in più. Al centro del progetto nei fatti e non soltanto nelle parole. Vedere concretizzato quanto gli era stato promesso nel lungo corteggiamento estivo ha caricato il montenegrino. Al resto ha contribuito l’affetto dei tifosi. Agli amici più stretti ha confidato che una simile popolarità un po’ lo ha sorpreso. «Ci sono tifosi ovunque, in ogni angolo d’Italia e d’Europa c’è qualcuno che ti ferma», racconta fiero il montenegrino.
RESPONSABILITÀ - Antonio Conte, il suo primo sponsor, lo ha voluto con insistenza. Il rapporto tra loro è schietto. Vucinic si sente responsabilizzato, come in passato non gli era mai capitato. In campo può sembrare pure ruvido in certi atteggiamenti, ma nello spogliatoio si è fatto subito volere bene. Spesso alza la voce nelle partitelle, però è anche facile vederlo percorrere il tragitto che porta alla spogliatoio abbracciato a un compagno.
GIOIA NAZIONALE - Una nuova spruzzata di entusiasmo è arrivata dalla Nazionale, nonostante la squalifica gli abbia negato l’ultima partita contro la Svizzera di Stephan Lichtsteiner. Vucinic è l’uomo simbolo del Montenegro. Lo storico traguardo degli spareggi europei (contro la Repubblica Ceca) è già di per sé un successo. Arrivare in Ucraina e Polonia lo proietterebbe sempre più vicino al mito di Dejan Savicevic, genio del calcio per eccellenza a Podgorica. Vucinic, a causa della squalifica, non ha gioito insieme ai compagni di Nazionale. L’euforia è però arrivata a Vinovo, dove si narra di un Mirko galvanizzato, mai così in palla.
CHE CONDIZIONE - Non è soltanto una questione psicologica. Il momento magico dello juventino è supportato dalle gambe che girano a meraviglia. Alla ripresa degli allenamenti, martedì, si è presentato in grande condizione. Impressioni supportate dai test. Tanto sulla resistenza quanto sulla forza sembra una versione più potente del Vucinic ammirato a Roma. Merito dei programmi dello staff bianconero, ma merito pure di Mirko, come tutti primo preparatore di se stesso.