Volpi, medico dell'Inter: "Infortuni in aumento, si gioca troppo e ci si allena poco. Passiamo a 18 squadre"
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Lo storico medico sociale dell'Inter e responsabile di chirurgia del ginocchio e traumatologia dello sport dell'Istituto clinico Humanitas di Milano ha parlato dell'argomento a Radio Anch'io lo Sport su Rai Radio 1: "E' un problema costante e in crescita, l'infortunistica da anni è in lieve crescita e si fa fatica a contenere gli incidenti, sia quelli meno importanti e lunghi come le lesioni muscolari, che quelli articolari, più lunghi".
LE CAUSE DEL PROBLEMA - "Il calcio soffre di alcune situazioni difficilmente compatibili: una è la densità delle partite, abbiamo giocatori che giocano tutto l'anno anche due volte a settimana. Il problema non è giocare tanto, è allenarsi poco. Se giochiamo domenica e poi mercoledì in Coppa, abbiamo due allenamenti: martedì defaticante e mercoledì preparatorio per la partita. Non hai spazio per allenarti per cui le qualità che oggi deve avere un calciatore, come la forza, l'alta velocità e la resistenza, sono difficili da inserire nel planning di riciclo settimanale. Arrivi quindi ad avere 240-250 allenamenti della stagione di cui solo il 25% sono veramente allenanti. Questa è una delle cause prevalenti".
POSSIBILE SOLUZIONE: EQUILIBRIO DEL MINUTAGGIO - "Si fanno male i grandi giocatori che giocano sempre, ma anche quelli che giocano poco proprio perché manca un equilibrio di minutaggio veramente intelligente ed efficace. Una delle soluzioni proposte e che condividiamo con Inzaghi, che è molto intelligente e responsabile, è riuscire a fare un minutaggio maggiore proprio per salvaguardare chi in un anno fa 4500 minuti con in rosa altri che ne giocano 1000. Non essendo possibile modificare i calendari, l'equilibrio del minutaggio è una delle soluzioni. Un'altra è quella delle cinque sostituzioni, nata con il Covid e poi mantenuta. Erano nate per una tutela della salute e penso possa essere una soluzione ulteriore arrivando a sei o sette sostituzioni. A sei ci si arriva già coi supplementari in alcuni casi".
CALENDARIO MOLTO FITTO - "Abbiamo avuto giocatori che hanno lanciato un grido d'allarme perché lo spazio tra gli Europei e l'inizio della stagione è stato molto stretto. I giocatori non hanno avuto tempo per un riposo mentale. Ricordo anche che abbiamo un tema molto importante, quello delle nazionali. Faccio il medico e lo dico come proposta medica: non possiamo ogni mese lasciare 12-15 giorni alle nazionali per settembre, ottobre e novembre perché cambiano completamente abitudini. Va aperto un tavolo per rivedere questo aspetto perché i giocatori oltre a farsi male in ambienti diversi dal tuo, rischiano di tornare con situazioni non di equilibrio rispetto alla squadra e questo facilita gli infortuni".
POSSIBILE SOLUZIONE: RIDURRE LE SQUADRE IN CAMPIONATO - "Una proposta è ridurre i campionati domestici di un paio di squadre, da 20 a 18. Avresti un mese in cui fare più allenamenti e dedicare il tempo alle nazionali. Io sono favorevole alle nazionali, ma il discorso va affrontato e al tavolo deve esserci anche un medico. La densità delle partite aumenta a ottobre-novembre e poi a marzo con la ripresa completa delle coppe. Abbiamo tre qualità fondamentali da allenare: forza, capacità aerobica e alta intensità, ma richiedono allenamenti lontani dalle partite e questo non è possibile, per cui aumentano i rischi".