Vocalelli accusa: 'Silenziato da dirigenza della Roma'
Alessandro Vocalelli a Te la do io Tokyo: 'Sono stato silenziato dalla dirigenza'
Le parole di Alessandro Vocalelli intervenuto ai microfoni di Te la do io Tokyo (Centro Suono Sport - 101.500, Roma).
Cosa ne pensi della situazione riguardante il Mister Zeman? Io sono uno Zemaniano non pentito. Riconosco i suoi errori, però mi sembra un accanimento ingiustificato, è stato messo nelle condizioni di sbagliare veramente da libro dei primati. E' stato abbandonato sin dall'inizio, e mal sopportato negli ultimi 15-20 giorni. A settembre, ottobre si sentiva dire da chiunque che la società se avesse potuto tornare indietro non avrebbe preso Zeman. Mi dispiace perché mi aspettavo una scena diversa per questo ritorno. L'ultima settimana è lo specchio di una società che non sapeva e non ha avuto la forza di pendere una decisione ma ha aspettato che la prendessero gli eventi. Gli attaccanti hanno sempre fatto gol nelle squadre di Zeman, non sono strategici al gioco. I 5 fondamentali sono i due difensori esterni e ei 3 del centrocampo e credo siano attualmente le debolezze della Roma, non gli sono stati dati giocatori all'altezza. Partendo da De Rossi dove anche Zeman ha sbagliato, anche se credo ci sia un motivo dietro a tutto. Dal punto di vista tecnico è una squadra sopravvalutata. Immagino cosa farebbero e cosa direbbero Dino Viola e Franco Sensi, sicuramente non permetterebbero che quello che sono i loro amori, i loro averi, venissero decisi da 5 dirigenti chiusi in una stanza. Ha un non so che di grottesco, al che mi viene da pensare a cosa sia la Roma adesso. Cercano di farci abituare a delle cose che non fanno più parte del mondo del calcio ma non dovrebbero proprio appartenervi. Ho seguito la Roma per lavoro sin da giovane e cose del genere non le ho mai viste.
Che futuro può avere questa squadra a livello sportivo? Ho accompagnato personalmente i figli di Dino Viola, il giorno che andammo in campidoglio per presentare il plastico dello stadio, sono passati tanti anni ed è rimasto un progetto incompiuto, non so se ci sia una reale possibilità di tempi brevi per la costruzione dello stadio, fatto sta che la Roma non può legare le proprie fortune alla costruzione di uno stadio piuttosto che al rilancio del proprio brand! C'è un patrimonio al di la dello stadio da valorizzare, ovvero decine di migliaia di tifosi che rinnovano l'abbonamento ogni anno a scatola chiusa, su di loro si deve puntare. Poi lo stadio è il fine di un discorso che già è stato affrontato però. Nella mia carriera negli ultimi anni mi è capitato anche di essere "silenziato" quando non mi trovato d'accordo con la dirigenza corrente.
Come mai secondo te è stata chiusa la rivista la Roma, così identificativa? Della Roma al momento riconosco solo Totti, per il resto intorno vedo un bel disastro, e me ne dispiaccio perché sarebbe così facile fare bene il calcio a Roma, come è già stato fatto poi.