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Vlahovic, un affare da oltre 120 milioni: perché la Juve può permetterselo
TAGLIO DEI COSTI - Un investimento corposo, che su due piedi stride con il deficit dell'ultimo bilancio, circa 210 milioni, che potrebbe aggravarsi - scrive La Gazzetta dello Sport - per l'assenza degli effetti positivi delle rinegoziazioni degli stipendi con i tesserati di cui il club aveva beneficiato nei due anni passati. Come fa allora la Juve a permettersi il capocannoniere della Serie A che, tra stipendio e ammortamento, costerebbe 25-30 milioni all'anno? Prima di tutto con un netto taglio dei costi, in primis del monte del ingaggi, che deve scendere del 15-20%. Non è un caso che Arrivabene abbia avuto l'imput di trattare al ribasso i contratti in scadenza e di liberarsi di quei giocatori con ingaggi pesanti, che non sono considerati fondamentali per il progetto di Allegri (Arthur, Rabiot e Ramsey su tutti).
AUMENTO DI CAPITALE - Ridurre le uscite non è però sufficiente, una spinta in più arriva dall'aumento di capitale da 400 milioni di euro. Un incasso (320 milioni di risorse fresche, al netto dei 75 milioni anticipati da Exor e dei 5 di costi accessori) che serve - scrive La Gazzetta dello Sport - per 145 milioni per coprire il fabbisogno finanziario dei prossimi 12 mesi e per 175 milioni per contribuire al finanziamento delle azioni previste dal piano di sviluppo 2019-24, con i relativi flussi di cassa in uscita successivamente ai 12 mesi. Di questi 175 milioni poco più della metà è destinata a rimborsare anticipatamente i prestiti verso le banche e gli istituti di factoring e ad alleggerire così la posizione finanziaria netta della Juventus. Il residuo andrà sul calciomercato. Sono circa 80, che sono da intendersi extra rispetto agli impegni per i riscatti di Chiesa e Locatelli (assorbiti dalla prima parte della ricapitalizzazione).
CHAMPIONS - L'investimento Vlahovic complica la strada del pareggio di bilancio, previsto nel 2024, e della sostenibilità economica, a questo punto diventano fondamentali due aspetti: l’andamento in Champions con relativi premi e la valorizzazione degli asset-calciatori. Chiudere nelle prime quattro questa stagione e le prossime due è l'obiettivo minimo, lavorare bene in uscita diventa strategico. E in quest'ottica, per quest'estate, attenzione a de Ligt.