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    Vlahovic delude ancora, che flop nel derby: è stato preso per andare in Champions, la Juve non può aspettare

    Vlahovic delude ancora, che flop nel derby: è stato preso per andare in Champions, la Juve non può aspettare

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Un indizio è solo un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Si possono prendere in prestito le parole di Agatha Christie tra il derby e la partita di Champions col Villarreal, concedendo a Dusan Vlahovic quindi ancora una partita prima di puntare i riflettori su una sua condizione oggettivamente precaria. Perché l'effetto DV7 sul mondo Juve è stato devastante, in meglio: ha ricreato entusiasmo dentro e fuori dal campo, ha permesso a Max Allegri di avere il centravanti che prima mancava donando anche il coraggio per varare un tridente vero. Poi però dopo i gol con Udinese e Sassuolo è arrivato un mezzo flop con l'Atalanta a livello individuale, all'interno comunque di una prestazione incoraggiante a livello collettivo. Contro il Toro, però, la Juve è durata proprio poco. E Vlahovic non si è mai visto. Un po' perché Bremer lo ha sovrastato sotto ogni punto di vista. Un po' perché esaurito l'effetto iniziale, sta venendo fuori la necessità di aver bisogno di tempo per inserirsi nel mondo Juve dopo il primissimo positivo impatto iniziale. 

    LUCE SPENTA - La buona notizia per Vlahovic è che non dovrà più incrociare Bremer almeno fino alla prossima stagione: il difensore brasiliano lo aveva annullato in occasione di Toro-Fiorentina, lo ha rifatto anche nel derby. E ora al serbo non resta altro da fare che reagire immediatamente. Anche perché alla Juve non c'è tempo per sbagliare o prendere le misure con calma, almeno non ne ha lui. Prima uno come lui non c'era, ora che c'è non se ne può fare a meno. Subito decisivo con l'Udinese, anche con il Sassuolo nonostante una prova ben più opaca, poi è arrivata la prima mezza stecca e infine quella totale. 

    LA DIFESA DI MAX - “Ha fatto fatica perché è un giocatore che è molto bravo ma deve imparare, come tutti. Doveva portare Bremer in giro per il campo e non l'ha fatto, soprattutto nel primo tempo era in difficoltà. Arriva da una squadra che giocava 1 partita a settimana, un po' l'entusiasmo un po' la voglia di fare stasera era più appannato, come era appannato anche contro l'Atalanta, ma è normale. C'è un percorso di crescita, uno si deve abituare una volta ogni 3 giorni, non si può sempre giocare di forza per 95 minuti ma con pulizia tecnica, cose che servono per giocare in una grande squadra”: la difesa d'ufficio di Max Allegri non manca mai, il ritornello sul tempo però non può valere per Vlahovic. Non solo perché è costato a conti fatti novanta milioni, ma perché è stato preso subito per fare la differenza e cambiare la Juve. Trascinandola per centrare la zona Champions e andare il più avanti possibile in Europa. Non per una settimana da fenomeno e un'altra di apprendistato. E ora per la prima volta in Champions dovrà dimostrare di essere quello già pronto, a tutto. 

     

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