Vivo x lei: a Brescia è vietato chiedere giustizia per Cucchi
Caro Direttore,
striscione non autorizzato (come del resto tutti gli altri entrati a Brescia-Pescara) “censurato” dalla Questura di Brescia. Francamente riflettiamo...
striscione non autorizzato (come del resto tutti gli altri entrati a Brescia-Pescara) “censurato” dalla Questura di Brescia. Francamente riflettiamo...
Buona serata e come sempre: Avanti Brescia! Avanti Biancoblù!
Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord
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Cari Ultrà Brescia 1911,
il caso Cucchi è una ferita dolorosissima aperta nel cuore di uno Stato debole e incapace di fare i conti prima di tutto con se stesso e con le sue distorsioni. E' talmente grave questa vicenda che, in pochi giorni, la petizione aperta dal Fatto Quotidiano perché sia fatta davvero giustizia, ha già raccolto 77.777 firme.
Chiede il giornale diretto da Antonio Padellaro: "Chi sa parli, che si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità perché questo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo”. Con queste parole il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha chiesto pubblicamente che “i rappresentanti delle istituzioni che sono certamente coinvolti in questo caso” rompano il silenzio e forniscano particolari su quanto accaduto nelle notti tra il fermo di Stefano Cucchi, operato il 15 ottobre 2009 dai Carabinieri e la morte del geometra romano avvenuta nel reparto detentivo dell’ospedale Pertini di Roma il 22 ottobre. Per fare in modo che le parole del presidente del Senato non rimangano solo una frase a effetto in un momento di commozione, il Fatto Quotidiano lancia una raccolta firme rivolta a tutte le autoritàche hanno avuto in custodia Stefano Cucchi nei suoi ultimi giorni di vita, estendendola a chiunque altro abbia informazioni utili a ricostruire quanto accaduto".
Calciomercato.com, il primo sito italiano di mercato visitato ogni mese da milioni di appassionati, non può sopportare che rimanga inascoltata la sacrosanta richiesta di giustizia della famiglia Cucchi. Per questo, quello striscione sequestrato oggi finisce in home page. Perché nessuno dimentichi. Perché chi sa parli. E perché in questo meraviglioso Paese nessuno tocchi il diritto di chiedere giustizia.
x.j.
APRI ORA IL TUO BLOG IN VIVO X LEI, GLI INTERVENTI PIU' INTERESSANTI SARANNO DISCUSSI DAL DIRETTORE JACOBELLI
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Cari Ultrà Brescia 1911,
il caso Cucchi è una ferita dolorosissima aperta nel cuore di uno Stato debole e incapace di fare i conti prima di tutto con se stesso e con le sue distorsioni. E' talmente grave questa vicenda che, in pochi giorni, la petizione aperta dal Fatto Quotidiano perché sia fatta davvero giustizia, ha già raccolto 77.777 firme.
Chiede il giornale diretto da Antonio Padellaro: "Chi sa parli, che si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità perché questo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo”. Con queste parole il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha chiesto pubblicamente che “i rappresentanti delle istituzioni che sono certamente coinvolti in questo caso” rompano il silenzio e forniscano particolari su quanto accaduto nelle notti tra il fermo di Stefano Cucchi, operato il 15 ottobre 2009 dai Carabinieri e la morte del geometra romano avvenuta nel reparto detentivo dell’ospedale Pertini di Roma il 22 ottobre. Per fare in modo che le parole del presidente del Senato non rimangano solo una frase a effetto in un momento di commozione, il Fatto Quotidiano lancia una raccolta firme rivolta a tutte le autoritàche hanno avuto in custodia Stefano Cucchi nei suoi ultimi giorni di vita, estendendola a chiunque altro abbia informazioni utili a ricostruire quanto accaduto".
Calciomercato.com, il primo sito italiano di mercato visitato ogni mese da milioni di appassionati, non può sopportare che rimanga inascoltata la sacrosanta richiesta di giustizia della famiglia Cucchi. Per questo, quello striscione sequestrato oggi finisce in home page. Perché nessuno dimentichi. Perché chi sa parli. E perché in questo meraviglioso Paese nessuno tocchi il diritto di chiedere giustizia.
x.j.
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