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Vivo X Lei, Pastorin: Lewandowski sulle orme di... Anastasi VIDEO
La cinquina (in nove minuti) di Lewandowski ha fatto guadagnare al giocatore titoli a caratteri cubitali su tutti i quotidiani sportivi mondiali. In tanti hanno strabuzzato gli occhi di fronte alla splendida performance del centravanti di Guardiola. Tutti meno uno......cioè il SOTTOSCRITTO. Badate bene, non è che non abbia apprezzato l'impresa di Robert, anzi tutt'altro....è goduria allo stato puro, anche per i motivi che sto per dirvi. Semplicemente non avevo bisogno di questa "manita" per rendermi conto del fenomeno che è Lewandowski: centravanti completo, potente, tecnico, fiuto del gol, senso tattito, sacrificio.....e molto altro ancora. Qualità che avevo intravisto nel ragazzo sin da quando giocava nel Lech Poznań. Tanto è vero che mi premurai di segnalarlo a personaggi vicini a Marco Branca nella speranza che l'Inter si buttasse a capofitto sul giocatore e lo prendesse a tutti i costi. Appello caduto nel vuoto. Allora, un pò per stizza un pò per spirito di rivalsa, alzai la cornetta e chiamai un altro amico (di cui voglio tenere riservato il nome), stavolta in Germania.....il risultato fu che qualche settimana dopo il Borussia Dortmund era sulla tracce di Robert (eravamo in primavera).....a giugno si era già accasato alla corte di Klopp. Il resto è storia. Grande Robert Lewandowski! Sapevo che saresti arrivato nell'Olimpo dei cannonieri!
AD MAIORA!
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Darwin Pastorin risponde:
Complimenti per aver creduto, in tempi non sospetti, in Lewandowski. In effetti siamo davanti a un bomber straordinario, dotato di fiuto del gol, acrobazia, fantasia. La tecnica che si sposa, alla perfezione, con la potenza. Cinque reti in appena nove minuti (Wolfsburg come avversario, tra l'altro) nella Bundesliga rappresentano un record straordinario, difficile da superare. Avete notato la faccia di Guardiola davanti a simili meraviglie? Stupita, incredula, soprattutto ammirata. In Italia fu Pietro Anastasi, nel 1975, alla sua penultima stagione alla Juventus, ormai in aperta polemica con l'allenatore Carletto Parola, a rendersi protagonista di un'impresa simile. Entrato in campo nella ripresa contro la Lazio, firmò una tripletta d'autore in nemmeno sei minuti. Lo stadio Comunale gli tributò una ovazione in piena regola. Per i sostenitori bianconeri restava il "Pelé Bianco", il centravanti dalla rovesciata proletaria, che fece delirare intere generazioni. Lasciò la Juve per andare all'Inter, in cambio di Roberto Boninsegna, il Bonimba di Gianni Brera. Ecco: vedono all'opera Lewandowski ho ripensato a Petruzzu, uno dei numeri nove più grandi della storia del nostro calcio. Un "sudamericano" nato per caso a Catania.
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