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    Vivo x lei, Jacobelli: contratto Prandelli, giù le mani dal ct. I moralisti della Casta vadano a predicare altrove

    Vivo x lei, Jacobelli: contratto Prandelli, giù le mani dal ct. I moralisti della Casta vadano a predicare altrove

    Caro Direttore, 
    ha letto delle polemiche sul contratto di Prandelli, reo di guadagnare un milione e mezzo di euro all'anno? In tv ho sentito anche qualche politico predicare che questi soldi sono troppi, che Prandelli guadagna più di Napolitano, eccetera eccetera. Lei che cosa ne pensa? Non le sembra la solita demagogia?

    Giuliana '85, Roma (via Facebook)
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    Cara Giuliana, 


    ho letto, ho letto anch'io e mi è venuto il voltastomaco per l'evidente pretestuosità del caso, sollevato da chi dovrebbe avere il buongusto di tacere o andare a nascondersi.

    Ancora sotto choc per l'infortunio di Montolivo, la Nazionale si prepara all'ultimo test con il Lussemburgo prima di partire per il Brasile, mentre Prandelli sta per diramare la lista del ventitré. E siccome il selezionatore è amico di Renzi, ecco che le vestali del rigore (non quello che si tira dagli undici metri), si strappano i capelli ululando al nulla.

    La Federcalcio ha prolungato il contratto del ct sino al 2016 (una delle poche mosse azzeccate da Abete in materia, ricordando il trattamento inverecondo riservato nel 2008 a Donadoni). Subito, hanno alzato la voce i moralisti un tanto al chilo, con menzione di riguardo per alcuni membri della putrida Casta che ci ritroviamo, innominati e innominabili.

    Il classico si rinnova ad ogni vigilia di un mondiale o di un europeo: si sfrutta la cassa di risonanza mediatica garantita dalla Nazionale per montare discussioni che garantiscano un margine, anche breve di visibilità. Non importa se di contenuto inesistente.

    Nella fattispecie, poi, malignità e speculazioni suonano oltraggiose nei confronti di un tecnico capace di fare così bene il proprio lavoro, da meritare di essere pagato il doppio, se fosse possibile. Altro che ingaggio eccessivo.    

    Considerati gli emolumenti che percepiscono molti suoi colleghi, italiani e stranieri, capaci o incapaci, meritevoli o abili a vendere fumo, l'ingaggio di Prandelli è decisamente imparagonabile comprendendo anche i diritti d'immagine appanaggio della Federazione. La quale è doverosamente grata all'uomo che in quattro anni ha ricostruito la Nazionale fatta a pezzi in Sudafrica.

    E l'ha ricostruita non soltanto sotto l'aspetto tecnico e dei risultati (vicecampione d'Europa 2012, terza alla Confederations Cup 2013, qualificata a Brasile 2014 imbattuta e con due turni d'anticipo: mai successo prima). Prandelli è il primo artefice dell'immagine ritrovata degli Azzurri, della nuova passione dei tifosi, dell'impegno sociale e civile di cui la Nazionale è stata protagonista in questi anni, con una serie di iniziative che onorano chi le ha intraprese.

    Comunque, si sbagliano quelli che pontificano contro il ct pensando di indebolirne la posizione. Sono arrivati persino al punto di criticare la sua compagna perchè, in questi giorni, i riflettori dei media si sono accesi anche su di lei, com'era naturale che fosse. D'altra parte, questo è il Paese in ci lo sport nazionale è il salto sul carro del vincitore. Se le cose andassero bene in Brasile, preparatevi a rincorse intercontinentali. Calciomercato.com, comunque vadano le cose, lo dice prima del mondiale: noi stiamo con Prandelli, anche se non siamo d'accordo sull'esclusione di Giuseppe Rossi e non gliel'abbiamo mandato a dire. Lo ringraziamo sin d'ora per averci ridato una Nazionale degna di essere amata.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com




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