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    Vivo X Lei, Borioni risponde: Juve, basta Pocho

    Vivo X Lei, Borioni risponde: Juve, basta Pocho

    Nico90: Juve, i problemi nascono dal mercato. 
    Una stagione indimenticabile alle spalle. un triplete sfiorato, una delle finali di Champions più esaltanti degli ultimi anni. Tre partenze importanti e un mercato con spese considerevoli. Eppure proprio questo mercato che avrebbe dovuto rafforzare una squadra con una spina dorsale già molto forte, non sembra aver dato quelle garanzie di continuità di risultati e di personalità nella squadra.
    Innanzitutto partiamo dal centrocampo, vero punto di forza dei successi delle passate stagioni. la partenza del cervello Pirlo e del polmone Vidal imponeva scelte importanti sul mercato, non in ottica emulativa (impossibile, soprattutto per quanto riguarda Pirlo) ma in ottica di qualità nei giocatori. l'arrivo di Khedira, giocatore di caratura internazionale, non è stato sostenuto da altri arrivi di livello. I giovani Sturaro e Lemina sono sì interessanti ma fino a questo momento non sono stati pienamente in grado di reggere la responsabilità di portare a vincere una squadra come la Juventus. Hernanes per ora ha dimostrato di essere un lontano parente di quello che incantava i tifosi laziali e sembra non riuscire a reggere nemmeno sul piano del carattere; Pereyra, che quando ha giocato è sembrato essere il più affidabile tra le cosiddette seconde linee, è stato bloccato da diversi infortuni. Basti pensare che, in assenza dei titolari, la Juventus ha collezionato una serie di figuracce che era da anni che non si vedevano.

    Forse si è creduto in un rinnovamento (soprattutto anagrafico) troppo spinto, accollando sulle spalle di ragazzi responsabilità forse eccessive. La mancanza di un regista di centrocampo di ruolo alla lunga peserà, forse anzichè incaponirsi nella ricerca di un numero 10 bisognava trattare un mediano di primo livello, di modo da poter ruotare meglio le mezze ali.
    Ma soprattutto è nel reparto offensivo che albergano le maggiori perplessità. Allo stato attuale la Juventus ha un numero eccessivo di centravanti (Mandzukic, Morata, Dybala, Zaza) e un esterno offensivo come Cuadrado. Il colombiano si è dimostrato la sorpresa del mercato, occasione quasi dell'ultimo minuto, ma ha indubbiamente colpito gli equilibri di un reparto offensivo, in virtù anche della cessione di Coman, per nulla preparato a supportare l'utilizzo di ali. E così troviamo Morata costretto ad agire da ala sinistra, ruolo non suo e che, ad eccezione di Manchester, lo ha portato a prestazioni invisibili, il tutto accompagnato da un Valzer da capogiro nell'utilizzo delle punte tra Mandzukic, Dybala e Zaza e una squadra senza identità ben precisa riesce a fatica ad ingranare. Dybala è stato il colpo grosso del mercato, acquisto in prospettiva che già sta dando i suoi frutti. la domanda che però sorge spontanea è. Con lui e Morata, era proprio necessario prendere un altro centravanti come Mandzukic ? non era forse meglio piuttosto tenere Llorente?
    L'impressione che rimane è di un mercato partito con obiettivi alti e con un'idea di gioco ben precisa (il famoso 4-3-1-2) che poi, per trattative non andate a buon fine. è stato trasformato in un mercato dove le "occasioni" marottiane hanno preso il sopravvento. occasioni non si capisce fino a che punto avvallate da Allegri. Risultato: inizio da incubo, prestazioni altalenanti e la consapevolezza di poter vincere con tutti ma di poter anche collezionare figuracce con tutti.

    Luca Borioni risponde: 
    I programmi estivi si sono scontrati con una serie di imprevisti sul mercato e hanno portato a scelte affrettate e, in definitiva, sbagliate. Pur tra alcune ottime idee (vedi Dybala). Ma sul piano di risultati il ritardo è apparso subito evidente, anzi allarmante. A questo punto, in qualche modo, la squadra ha quasi trovato un assetto affidabile, pur tra diverse forzature (Morata a sinistra). La definitiva riabilitazione della Juventus di Allegri ad alto livello, per essere dunque davvero competitiva in campionato e pure in Champions, passa per la continuità dei risultati sulla base di una continuità tattica e, probabilmente, per uno o due interventi correttivi sul mercato di gennaio (Lavezzi, per esempio). 

     

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