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    Vivo x Lei, Borioni: misteri in bianconero, chi è Rubinho?

    Vivo x Lei, Borioni: misteri in bianconero, chi è Rubinho?

    Misteri in bianco e nero: chi è Rubinho? - LFK

    C'è, nella rosa della Juventus, un giocatore misterioso di cui nessuno sa niente eppure in ogni formazione ufficiale risulta (salvo squalifiche) tra i panchinari. Si chiama Rubens Fernando Moedim, detto Rubinho. In realtà la sua carriera giovanile riserva sorprese non da poco: è stato, nel 2001, nella lista di Don Balon dei migliori giovani calciatori a livello mondiale. E ha vinto due titoli nel 1999 (Mondiali di calcio under 17) e nel 2001 (Campionato sudamericano di calcio under 20).
    In Italia passa dal Genoa al Palermo con passaggi intermedi a Livorno e Torino. Nella Juventus dal 2012 annovera due presenze in tre anni e passa (in realtà sono circa 55 minuti), zero goal subiti, tre scudetti vinti, una Coppa Italia, due Supercoppa Italiana. Il tutto con contratti annuali, essendo arrivato nel 2012 alla Juventus da svincolato e avendo firmato nuovi contratti sempre da svincolato.
    Voci di corridoio etichettano il buon Rubinho come uomo spogliatoio, quindi indispensabile alla Juve, come in qualsiasi squadra in cui non riesca a timbrare nemmeno una presenza. La sua espulsione dalla panchina qualche settimana fa dimostra il suo vero ruolo. 
    Questo giocatore percepisce uno stipendio, seppure con contratto annuale, per allenarsi e fare spogliatoio. Per me è un mito, uno che ha capito tutto del calcio: giocare o non giocare, essere sulle prime pagine o non esserci, ma vincere comunque. Forse un calciatore mediocre per la Serie A, magari sarebbe titolare in Serie B, a Juveiù il LEga Pro. Però è un effettivo della Juventus. E suppongo prenda almeno 150.000 euro all'anno. Lo dico senza timore: Rubinho è il mio nuovo idolo.
    Ma, senza nulla togliere a Pippo Russo, che saluto da questa pagina e gli confermo la piena stima per il suo giornalismo senza remore, ho scoperto una cosa: osservate lo sguardo di Rubinho, le sue espressioni e, soprattutto, le sue sopracciglia. Sì, avete letto bene: le sue sopracciglia. Fosse all'Inter penserei a Bergomi, ma è alla Juventus. Ragazzi, dite la verità: quanti di voi avevano capito che Rubinho è il fratellastro illegittimo di Andrea Agnelli? 
    Con questo per ora vi saluto. Fino alla prossima, e fino alla fine forza Juventus. E un saluto speciale a Rubinho, che senza ironia giudico, per via del suo ruolo, un uomo degno di ogni rispetto.


    Luca Borioni risponde

    LFK porta in primo piano una particolarità che non è esclusiva di Rubinho o della Juventus, ma è un effetto del calcio sovradimensionato di questi tempi, con rose ampie e qualche eccesso. Come al portiere brasiliano, negli ultimi anni è accaduto a molti (fortunati) numeri uno vivere una vita da calciatori professionisti di primissimo livello senza scendere mai in campo. Ricordate Fiori al Milan? Il fatto è che ci sono le competizioni europee e c'è un calendario pieno di impegni, con partite in turni infrasettimanali e tanti imprevisti. Il portiere della Primavera evidentemente non sempre basta. È anche una questione di metodi di allenamento: il terzo portiere diventa a tutti gli effetti un allenatore aggiunto negli esercizi di tutti i giorni. E non solo: può essere un riferimento prezioso per il tecnico nello spogliatoio. L'esempio clamoroso è quello di Marco Amelia appena approdato al Chelsea di Mourinho direttamente dalla Lupa Frascati...




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