Viviano è nostro!| Anzi no, va all'Inter
Buste e non bustarelle. Errori e non corruzione. Dimissioni e non licenziamento. È una vicenda un po’ grottesca quella che in pieno calcio mercato, in giugno, coinvolge il Bologna, il suo direttore generale Stefano Pedrelli e il suo portiere Emiliano Viviano. Quest’ultimo è in comproprietà fra l’Inter e il Bologna, che non trovano un accordo: si va «alle buste», chi offre di più (e l’Inter è più ricca) prende il numero 1, vice Buffon in Nazionale. Incredibilmente all’apertura delle buste sarà il club rossoblù a spuntarla: Viviano resta. E invece no, poco dopo la doccia fredda: i documenti prodotti da Pedrelli sono sbagliati, il dg non ha tenuto conto della nuova normativa. Dietrofront. Viviano va all’Inter e i soldi al Bologna. Errore voluto? Solo grossolano? Hanno pesato i non idilliaci rapporti fra Pedrelli e Viviano? O le velenose voci sul giocatore, indesiderato dall’Inter che infatti lo ripropone al Bologna ricevendo (stranamente) un «no grazie»? Dietrologia a go-go. Pedrelli si dimette, arriva Zanzi, e in porta ora c’è Gillet. Rimane un errore da club di serie B (come direbbe Merola...).