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    Violenza sessuale, Dani Alves sempre più nei guai: c'è il test del dna

    Violenza sessuale, Dani Alves sempre più nei guai: c'è il test del dna

    La posizione dell'ex terzino di Juve, PSG e Barcellona, Dani Alves, si fa sempre più complicata. Il brasiliano è in carcere provvisorio dal 20 gennaio per il presunto stupro di una ragazza di 23 anni in una discoteca di Barcellona, ma fin da subito, da quando è stato arrestato la sua posizione è sembrata molto grave. Il giocatore si sia sempre difeso e, messo alle strette, ha ribadito di non aver abusato della ragazza che, tuttavia, gli aveva praticato una fellatio.

    Ora però le perizie forensi fornite alla Corte d'esame numero 15 di Barcellona inchiodano il calciatore dato che il test del dna effettuato sia sul pavimento del bagno del locale, sia sui vestiti della vittima e soprattutto intravaginale hanno confermato la presenza di resti di sperma con lo stesso profilo genetico del campione prelevato a Dani Alves.

    L'Istituto Nazionale di Tossicologia e Scienze Forensi ha potuto effettuare questi test e trovare le prove dello stupro grazie alla rapida applicazione del protocollo contro i casi di violenza sessuale da parte della discoteca. Al momento, sia la Procura che la procura privata, che rappresenta la presunta vittima, si oppongono alla scarcerazione del calciatore, ritenendo che sussistano ancora il rischio di fuga e "razionali indizi di criminalità".

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