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    Politica e violenza: il peggio degli ultrà

    Politica e violenza: il peggio degli ultrà

    • Pippo Russo
    Adesso è il momento delle accuse incrociate. Domenica scorsa, fra due fazioni di ultras del Penarol, sono partite le pistolettate, e ciò ha provocanto la sospensione della partita sul campo del Rampla Juniors. Ma al momento la principale conseguenza del fatto di sangue è la lite pubblica fra il club giallonero e il ministero dell'Interno. Dal Penarol partono accuse di mancata vigilanza sulla sicurezza degli eventi sportivi, in un paese dove le scorribande dei barra bravas sono violente non meno di quanto succeda in Argentina. Dal ministero controbattono mantenendo la linea politica recente: le finanze pubbliche non possono prendersi cura dei guasti prodotti dal calcio. Guasti che, nel caso specifico, sono prodotti da una promiscuità di rapporti fra club e frange violente del tifo che dal ministero è giudicata troppo elevata. 

    Al centro della polemica si trova il ministro, Eduardo Bonomi. Che è un ex tupamaro entrato in politica dopo il ritorno della democrazia, condividendo questa traiettoria con l'ex presidente della repubblica Pepe Mujica. Bonomi ha un atteggiamento intransigente nei confronti del rapporto fra club e barra bravas. Secondo lui i teppisti da stadio sono stati creati proprio dalle società di calcio, ai cui interessi sono funzionali. Una posizione a proposito della quale si può concordare o dissentire, per quanto la scelta di lasciare il campo completamente sgombro dalle forze di polizia sia molto discutibile. Ma il vero punto della questione è un altro, con tanto di nome e cognome: Susana Pereyra. 

    La signora in questione è parlamentare della repubblica.
    E oltre a detenere il mandato rappresentativo del popolo uruguayano è anche moglie del ministro Bonomi. Ma soprattutto, è una tifosa molto accesa del Penarol e intrattiene rapporti molto stretti coi settori più radicali della curva Amsterdam dello Stadio Centenario. E grazie a questo suo muoversi lungo la linea di confine fra il tifo radicale e le istituzioni, Susana Pereyra pretende di svolgere un ruolo di mediazione fra le due realtà. Si tratta di un'auto-rappresentazione che lascia perplessi, e che per di più viene messa in serio dubbio da un'indiscrezione circolata lo scorso agosto per i media uruguayani. In quei giorni è stato raccontato che nel 2013 Susana Pereyra avesse avvisato alcuni capi dei barra bravas d’essere posti sotto controllo telefonico da parte della polizia. La moglie del ministro dell’interno ha smentito, ma per lei sono arrivate altre accuse di eccessiva vicinanza ai teppisti da stadio. In particolare, quella di avere evitato l'arresto di alcuni barra bravas colti in flagrante

    Inevitabile che le pericolose amicizie da curva della signora Pereyra in Bonomi tornassero d'attualità in queste ore, dopo l'ultima impresa dei teppisti travestiti da ultras del Penarol. Come si diceva all'inizio, l'incidente è avvenuto durante il primo tempo della partita contro il Rampla Juniors. Nei bagni della Curva Amsterdam un uomo è stato ferito a colpi d'arma da fuoco. La partita è giunta all'intervallo col Rampla in vantaggio 1-0 grazie a un gol di Kevin Gissi. Poi non è ripresa, né è stato ancora deciso se si debba considerare chiusa o ne verranno recuperati i 45 minuti mancanti. Il sottosegretario all'Interno, Jorge Vazquez ha rivelato che la vittima della sparatoria si trovava nei bagni della curva per spacciare stupefacenti. Giusto per ricordare che stiamo parlando innanzitutto di delinquenti, e soltanto in seconda battuta di ultras. 

    @pippoevai
     

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