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    Violamania: Vlahovic-Gonzalez progettano grandi cose come le vecchie leggende. Milenkovic, qualcosa non torna

    Violamania: Vlahovic-Gonzalez progettano grandi cose come le vecchie leggende. Milenkovic, qualcosa non torna

    • Federico Targetti
    4-0, bel gioco, applausi, segna pure il ragazzo di Firenze, Lollo Venuti. Tutto perfetto per la Fiorentina, anche se è pur vero che di fronte c’era qualcosa di simile alla Primavera del Cosenza, quindi un avversario ben poco impegnativo, che non ha mai tirato verso la porta di Terracciano. La Roma, di certo, non sarà così arrendevole tra otto giorni. Eppure, domenica scorsa, il Montevarchi, formazione di Serie C, aveva fermato i viola sullo 0-0. Quindi dei progressi ci sono, e si devono rilevare.
     
    ANCORA TU? MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIU’? – Dopo due esclusioni di fila nelle amichevoli dello scorso weekend, la titolarità di Nikola Milenkovic ha fatto inarcare le sopracciglia un po’ a tutti. Tanto di guadagnato: il centrale serbo è una garanzia, altrimenti non sarebbe così richiesto sul mercato. Ma se davvero è sul piede di partenza, non sarebbe meglio far prendere confidenza col campo a chi lo dovrà sostituire (Quarta)? C’è qualcosa che non torna. Italiano ha difeso i suoi giocatori assicurando che sono tutti allineati. C’è da augurarsi che abbia ragione, perché trattenere Milenkovic, e soprattutto Vlahovic, sarebbe un moltiplicatore per le ambizioni della nuova Fiorentina.
     
    GEMELLI DIVERSI – Proprio Vlahovic, il giocatore al momento più chiacchierato sul mercato, ieri ha risposto come al solito, facendo gol. In realtà ne poteva segnare in quantità da pallottoliere, ma il palo, il portiere avversario e un pizzico di imprecisione lo hanno costretto ad accontentarsi di due marcature. Una delle quali su assist di un giocatore che nei piani originali l’anno scorso doveva essere Callejon, ma che quest’anno è Gonzalez, e stavolta pare funzionare. I due parlano spagnolo e serbo, ma in campo si capiscono alla perfezione grazie all’esperanto del pallone. La catena di sinistra, con Biraghi e l’ottimo Maleh, funziona benissimo e i rifornimenti arrivano copiosi. Un avvertimento per Karsdorp, il terzino destro della Roma, ma anche un segnale per lo stesso Vlahovic.
     
    APPUNTAMENTO CON LA STORIA – In realtà Dusan la storia l’ha già fatta: nessuno ha segnato tanto in età così giovane a Firenze, nemmeno un semidio come Batistuta. Ma ci sono altre imprese compiute dal Re Leone che meritano di essere rivissute. E se i tempi ormai sono cambiati per vedere di nuovo una bandiera in attacco, almeno una nuova, grande coppia gigliata potrebbe essere nata ieri, mercato permettendo. Jovetic e Ljajic, Toni e Mutu, appunto Batistuta e Rui Costa, Antognoni e Graziani, Maraschi e Amarildo, fino ad arrivare a Julinho e Montuori. Tutti grandi attaccanti e trequartisti della storia viola che sono andati nell’Europa che conta se non hanno vinto lo Scudetto, obiettivi fuori portata per Vlahovic e Gonzalez quest’anno. Ciò nonostante, questi due giocatori hanno la stoffa per riaccendere finalmente la lampadina a Firenze dopo tre anni di buio pesto. E comunque, mai dire mai. Willie Peyote con questa massima ci ha vinto il premio della critica a Sanremo, chissà che Dusan e Nico non riescano con un po’ di fortuna a portare a casa la Coppa Italia iniziata ieri col piede giusto. Insieme.

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