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Violamania: Vlahovic dopo Kean e Haaland, ormai è una realtà. La Fiorentina non pensi di essere già salva
CAMBI – La vittoria è arrivata grazie alle mosse di Prandelli, che se contro la Sampdoria aveva effettuato due cambi a meno di dieci minuti dalla fine, contro lo Spezia ha centrato perfettamente le sostituzioni, riuscendo a ribaltare completamente l’inerzia della gara. Castrovilli ed Eysseric, entrati a cavallo tra il primo ed il secondo tempo, ha stravolto l’ordine tattico della partita, segnando un gol a testa e partecipando attivamente a tutte le azioni. Il numero 10, dopo un primo tempo di panchina punitiva, ha fatto vedere perché indossa un numero così importante per la storia viola, e perché Mancini gli ha messo gli occhi addosso in vista dell’europeo. La sorpresa, però, è stato Eysseric, sempre lodato da Prandelli, che ha giocato veramente ad alti livelli, facendo vedere cose che non aveva mai mostrato nei due anni di permanenza in viola.
VLAHOVIC – La nota più lieta in casa Fiorentina, però, è sicuramente Dusan Vlahovic. Il ragazzo, che ricordiamo è un classe 2000, forse non ha le spalle abbastanza larghe per reggere il peso dell’attacco di una squadra che deve salvarsi da solo, e magari con un compagno navigato affianco sarebbe potuto crescere più in fretta, ma è innegabile che sia una realtà del nostro calcio. Il terzo giocatore tra i suoi pari età per gol segnati in Europa, dopo i mostri sacri Haaland e Kean, un ragazzo su cui la Fiorentina ha puntato forte, che ormai non può più nascondersi, deve essere il presente e il futuro della maglia numero 9 viola. Con 9 reti in 21 partite giocate, non tutte da titolare, Vlahovic è il miglior marcatore della Fiorentina, e nonostante non sia una cifra astronomica, essere vicino alla doppia cifra in una squadra con tutti i problemi offensivi come i sono i viola, fa capire tutte le qualità del ragazzo.