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Violamania: una squadra più... cattiva
Verrebbe, usando una provocazione, voglia di iscriversi ad un campionato estero perché la formazione gigliata non c’entra nulla con una serie A non solo povera ma che oltre ad avere sudditanza psicologica verso i top club, non fa niente per equilibrare gli attuali disequilibri tecnici e finanziari. Invece la Fiorentina iniziera’ fra poco meno di due settimane il suo ennesimo torneo di serie A e vorrebbe farlo da protagonista, e, valutando al momento il precampionato viola, non c’è che da essere ottimisti anche se con i piedi per terra per qualche incognita che inevitabilmente anche la rosa di Montella si trascina dietro. Innanzitutto quella che risponde al nome e cognome di Juan Gulliermo Cuadrado. Perché se è vero che la Fiorentina ha vinto praticamente sempre in questa estate senza la sua funambolica ala, la cessione di quest’ultimo rappresenterebbe inevitabilmente un depauperamento della squadra, al di là dei suoi eventuali sostituti. Poi vi sono le condizioni di Giuseppe Rossi che, come era facilmente prevedibile dopo un girone intero di assenza per infortunio, avrebbe pagato dazio ai primi sforzi fra viaggio e campo, e l’augurio dei tifosi viola e di tutti gli appassionati italiani, è quella che il lungo calvario di Pepito non continui ancora per troppo tempo. Infine una rosa ancora incompleta visto che manca quantomeno un rinforzo a centrocampo e forse qualche aggiustamento in difesa.
Ecco sotto questo punto di vista la Fiorentina, proprio per il discorso fatto antecedentemente sul calcio italiano, deve diventare una squadra piu’ stronza (concedendoci una licenza letteraria, usando un termine che Stefano Borgonovo utilizzava per parlare della sua malattia). I gigliati devono acquisire in cattiveria e sfrontataggine perché la sensazione che si ha, netta, è che per il calcio italiano i viola siano ancora troppo buoni. In questo rappresentano la classe, l’educazione e lo stile della famiglia Della Valle ma che nel mondo degli squali del calcio italiano questo sistema non funziona. Ecco perché l’acquisto di un elemento che unisca forza e grinta nel cuore della squadra, unita ad una politica piu’ aggressiva della Fiorentina nelle stanze del potere, possono far si che per i cuori viola le partite come quelle di Varsavia non siano solo un sogno di una notte di metà estate.