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    Violamania:| Una squadra di uomini

    Violamania:| Una squadra di uomini

    Se avete voglia di farvi del male in queste ore potete mettervi a pensare che, per uno strano disegno del destino, le posizioni per la futura Champions League, Juventus a parte - visto che i bianconeri fanno un torneo a sé -, sono già state assegnate. Certo, Milan e Napoli ieri hanno ricevuto un rigore che ha messo le loro gare in discesa. I rossoneri hanno avuto più di un fischio arbitrale a proprio favore negli ultimi due mesi, e i partenopei hanno una piazza che può piacere vedere in Champions, ma fare dietrologia oggi significa solo non guardare a quanto di bello si può dire di questa Fiorentina, che esattamente un anno fa usciva con le ossa rotte dalla partita contro i bianconeri di Conte (0-5 in casa) e ora completamente trasformata. Se siete quelli del 'bicchiere mezzo vuoto' magari ieri sera vi siete addormentati ripensando alla sconfitta casalinga contro il Pescara, al punto perso a Catania, al direttore di gara Romeo che a Udine sembrava essersi accanito contro Pasqual e compagni. Invece da quel maledetto mese di gennaio, con infortuni, torti e vicessitudini da barzelletta, la rosa di Montella è uscita rafforzata, e adesso - parola del suo leader in campo David Pizarro - è una squadra di uomini.

    Già, lo ha raccontato ieri nel dopo gara il regista cileno: il mercoledì successivo la sconfitta contro la Juventus tutto il gruppo si è radunato nello spogliatoio e non c'è stato neanche bisogno che il tecnico prendesse la parola, perché a Torino i viola avevano toccato il fondo, e ci voleva un chiarimento, guardarsi negli occhi, e ripartire compatti. Non è un caso che da quella riunione la Fiorentina abbia perso una sola partita, a Bologna (senza il Pek), infilando poi in sequenza tre vittorie che hanno proiettato la squadra di Montella al quarto posto, con perfino un buon margine su Lazio e Inter, rivali dirette, e con il Milan a soli tre punti. Solo una squadra di uomini ieri, due volte in vantaggio ma anche altrettante volte raggiunta, avrebbe cercato con forza la rete della vittoria. La forza e la ferocia di un gruppo che sembra cementato da anni, e invece è nuovissimo. La partita contro il Genoa racconta di qualche sbandamento di troppo in difesa (soprattutto i centrali sono stati autori di una prova tutt''ltro che positiva), ma allo stesso tempo il carattere è uscito ogni volta che serviva. 

    Il Ljajic visto di fronte ai rossoblù ha dato conferma di essere un giocatore importante, Cuadrado ha ritrovato la via della rete, Aquilani ha infilato il suo quinto centro, e il rendimento interno della Fiorentina è da scudetto. Ecco perché bisogna essere positivi, godersi il momento, dopo tante amarezze passate, e pensare che nelle prossime due settimane lo staff di Montella dovrà lavorare per dare nelle gambe dei giocatori quella 'benzina' necessaria per le ultime fondamentali nove giornate di campionato. Solo se i gigliati rimarranno concentrati e faranno fino in fondo il proprio dovere, potranno guardare senza rimpianti ad una eventuale esclusione dalla Champions League. La Fiorentina in questo senso ha il 'jolly' di giocarsi lo scontro diretto in casa sia con il Milan che contro la Roma. Altrimenti, male che vada, sarà comunque Europa League, che come base di partenza, ripensando a quella nefasta notte della 'manita' juventina, sarebbe comunque un gran bel traguardo, soprattutto perché oltre ad una squadra di uomini ora finalmente c'è la società nella sua essenza, con Diego ed Andrea Della Valle tornati vicini e una dirigenza che fa invidia a trequarti d'Italia.

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