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    Violamania. Una sconfitta che fa male al morale e fa sprofondare la Fiorentina: Italiano cambia qualcosa, ma dietro si balla troppo

    Violamania. Una sconfitta che fa male al morale e fa sprofondare la Fiorentina: Italiano cambia qualcosa, ma dietro si balla troppo

    Al termine dei novantasette minuti di Fiorentina-Inter è normale che, per il tifoso viola, la voglia di ragionare di “pallone” sia quasi nulla. Con il Franchi tirato a lucido ed oltre 36mila spettatori sugli spalti, la Fiorentina di Vincenzo Italiano ha regalato una delle più clamorose serate ai propri sostenitori. Avvio shock con i nerazzurri sul doppio vantaggio e partita subito messa in forte discussione. Poi il fallaccio di Dimarco su Bonaventura ed il rigore magistralmente calciato da Cabral, che con personalità dimostra di voler cambiare il parere che in molti si sono fatto su di lui, hanno stravolto il match regalando 50 minuti di gran calcio. Ma come ben sappiamo questo sport ci ha ormai abituato a tutto e quello che succede nel secondo tempo è qualcosa di clamoroso. I viola giocano un ottimo secondo tempo, costringendo per larghi tratti l’Inter all’interno della propria metà campo, ma come spesso accade quando si parla di Fiorentina, dopo l’inaspettato pareggio di Jovic al 90’, è arrivata la consueta doccia fredda. Venuti che ancora, dopo il clamoroso errore dello scorso anno in Coppa Italia contro la Juventus, non ha capito come deve posizionarsi un difensore in area di rigore mostrando soprattutto i soliti limiti tecnici: c’è un video che gira sui social con la sequenza di errori del terzino negli ultimi mesi, ecco adesso sarebbe utile regalargli un po’ di riposo.

    I SINGOLI – Nella serata di ieri il primo dato che salta oggettivamente all’occhio è la prova della difesa viola: su 4 difensori non ce n’è uno che si becca la sufficienza, ed è una cosa abbastanza normale se riesci a prendere 2 gol nei primi quindici minuti. Anche il centrocampo non ha fatto meglio: di fatto, con Amrabat e Duncan nettamente insufficienti, l’unico a salvarsi è il solito Bonaventura. Ed è dal reparto offensivo che arrivano le note più liete, nonostante le difficoltà palesate in questo inizio di stagione i viola riescono nell’impresa di segnare 3 gol all’Inter: e dopo la pessima prestazione di Lecce, contro avversari molto più abbordabili, già questo fa notizia. Segnali positivi arrivano da Cabral che, nonostante il passivo di 0-2, si presenta dal dischetto con la personalità del veterano: palla da un parte e portiere dall’altro. Bene anche Ikone che, mandato in campo praticamente a Freddo, finisce sotto i riflettori grazie ad una rete, quella del momentaneo 2-2, che fa stropicciare gli occhi a tutti i presenti al Franchi. Abbiamo finito le parole per Kouame, anche ieri tra i più intraprendenti. Anche Jovic è tornato a dare segnare da attaccante vero, ed il gol in acrobazia non è certamente una casualità. L’unico grave errore è quell’esultanza polemica sotto la Curva Fiesole: 3 gol in 15 partite sono ancora troppo poco. 

    OCCHIO ALLA CLASSIFICA – Nonostante la sconfitta finale qualche segnale positivo si è visto, anche se i primi venti minuti della squadra dimostrano un approccio forse troppo spesso inadeguato. Lunedi scorso con il Lecce la stessa cosa, con i viola in balia della squadra di Baroni per i primi 45 minuti di gara. Se la reazione è stata ottimale è chiaro però che non si possa sempre sprecare quasi un tempo, contro avversari come i nerazzurri si ha pochi margini per rimediare. Italiano ha capito il momento particolare della sua squadra, che ha una grande necessità di far punti: e per questo ieri sera era andato contro il suo dogmatico 4-3-3, schierando un più offensivo 4-2-3-1 con Bonaventura che fungeva da trequartista dietro Cabral. Se dal punto di vista realizzativo i segnali sono positivi, i viola non segnavano 3 gol dalla prima giornata contro la Cremonese, è la facilità con cui l’Inter trova il gol che preoccupa molto. Adesso con all’orizzonte Spezia, Salernitana e Sampdoria occorrà tornare a correre altrimenti la Fiorentina rischia veramente di sprofondare. 

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