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    Violamania: una Fiorentina a tempo e la sindrome da Franchi

    Violamania: una Fiorentina a tempo e la sindrome da Franchi

    Casa o trasferta, primo o secondo tempo, fino a un paio di settimane fa la situazione era critica per la Fiorentina, almeno sotto.il profilo del gioco. Le cose sono un po' cambiate nelle ultime settimane ma ci sono dei distinguo da fare. Intanto abbiamo visto una Fiorentina a tempo, che gioca bene, a tratti addirittura benissimo, ma che dura una frazione di gioco, la prima è che poi molla la presa. A Cagliari si è detto che la squadra si sia rilassata dopo il 5-1 ed è possibile, a Bologna però la gara era tutt'altro che chiusa e grazie alla superiorità numerica ci si aspettava una ripresa in cui la squadra di Sousa avrebbe messo sotto i rossoblu più di quanto fatto nei primi 45 minuti. E invece... L'altro distinguo è relativo al campo. Ancora al Franchi non si è mai vista una squadra pienamente convincente a parte qualche tratto con Roma e Milan (giusto qualche fuoco di paglia). E' quasi come se ci fosse una sindrome da stadio di casa, un qualcosa da superare in fretta perché tre gol realizzati in cinque partite sono una media da squadra che lotta per non retrocedere. Il simbolo di questa squadra che fatica tra le mura amiche è proprio Kalinic che fuori va che è una meraviglia ma che nello stadio di casa non segna addirittura dall'aprile scorso.

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