Violamania un mercato senza nessuna ambizione e il problema Della Valle
Sono rimaste le colonne portanti della prima stagione di Sousa, questo è vero e innegabile, ma sul resto ci sarebbe molto da dire. Intanto è un mercato che non dà grandi prospettive, perché costruito per la maggior parte su prestiti, con giocatori quindi che potrebbero lasciare la squadra nel giro di una stagione.
I nuovi arrivati, tranne Sanchez e Cristoforo, che una dimensione internazionale ce l'avevamo già, sono tutti delle scommesse, giocatori a basso costo alle prese con un campionato, quello italiano, davvero molto difficile da giocare, specialmente per chi viene da un'altra galassia calcistica (Polonia, Messico ecc...)
E poi c'è un grosso problema di fondo che rimane irrisolto: che dimensione vogliono dare i Della Valle alla Fiorentina? Va bene questa? C'è bisogno di ridimensionarsi un po' per rispettare determinati canoni di bilancio? Domande da porsi, ma peccato che manchi sempre l'opzione più importante e quella che farebbe felici tutti i tifosi viola: quella del salto di qualità per provare a raggiungere quelli che stanno davanti. C'è chi dirà che è meglio vivacchiare piuttosto che morire, c'è chi ritirerà fuori il discorso di Gubbio e lo spettro della C2, c'è chi dirà "eh vabbé ma i soldi allora metteteceli voi". Ma il vero tifoso, quello che seguiva la Fiorentina prima del 2002, di tutti questi aspetti se ne fregava, il vero tifoso era contento quando la squadra vinceva ed esplodeva quelle volte in cui riusciva a mettere in bacheca un trofeo (dieci volte in 75 anni, poi più nulla). E soprattutto al vero tifoso viola dello scudetto del bilancio interessava meno di zero.
