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    Violamania: un girone fa

    Violamania: un girone fa

    • Luca Cellini

    A guardare la formazione che scese in campo quel 15 settembre lontano ormai quattro mesi, ci si potrebbe stupire e non poco. Infatti quella Fiorentina che affrontava il Cagliari a punteggio pieno dopo solo due giornate, era quella dei sogni, costruita in estate dalla forte volontà di Diego e Andrea Della Valle, che ci avevano messo soldi e passione nel formare l'attacco Giuseppe Rossi – Mario Gomez, e che avevano deciso di rinforzare il centrocampo con elementi quali Ambrosini e Joaquin, oltre che puntellare la rosa gigliata con seconde linee che dal ritiro gigliato potevano sembrare i rinforzi giusti per puntare finalmente alla conquista di un posto in Champions League. Un undici scelto da Vincenzo Montella che non poteva contare su Savic infortunato ma che sembrava poter fare a meno di Pizarro, relegato in panchina per 70 minuti, con Vargas che era ancora all'alba della sua rinascita e in cui Cuadrado già aveva le stigmate per qualcuno del futuro Cristiano Ronaldo.

    Poi una palla vagante in area, una lunga rincorsa del bomber con la maglia numero 33, la piu' acquistata nel ritiro viola di Moena, un'uscita azzardata dell'allora portiere sardo Agazzi e Mario Gomez che rimane a terra.

    Da quel giorno l'ex centravanti del Bayern Monaco non si è piu' rialzato, finendo in un tunnel che ancora oggi è difficile capire quando lo vedra' uscire alla luce del sole. Neanche il piu' pessimista dei tifosi si sarebbe aspettato che dopo oltre 130 giorni non si riveda in campo l'investimento economico piu' importante della storia della Fiorentina gestione famiglia Della Valle. La vicenda comunicativa del club gigliato intorno a Mario Gomez è stata gestita in maniera pessima, con tempi di recupero annunciati e mai rispettati, e tutt'oggi il fatto che non ci siano bollettini ufficiali fa solo irritare una parte della tifoseria che incomincia a fare inutili illazioni sul classe '85 di Riedling. Ma quella sfida contro il Cagliari viene anche ricordata per il primo torto arbitrale contro Pasqual e compagni, firmato De Marco, che porto' ai nervi tesi fra Montella ed il mondo delle giacchette nere, ed all'espulsione di Pizarro, che era subentrato a gara in corso. Sembra lontanissima quella sfida agli uomini di Lopez riletta con gli occhi di oggi perchè sabato al Sant'Elia in attacco ci saranno un Cuadrado che sembra il fantasma di sé stessa, un redivivo Vargas ma soprattutto un centravanti che sembrava dovesse fare le fortune del Milan di Allegri, ed invece ha scoperto che Firenze può essere la piazza giusta per una seconda vita calcistica: Alessandro Matri.

    Non ci sara' rispetto ad un girone fa neanche Giuseppe Rossi il cui consulto medico martedì scorso ha dato riscontri positivi ed adesso i suoi compagni e tutta la Fiorentina auspica di regalarsi e regalargli una finale di coppa Italia che lo potrebbe lanciare nella grande avventura mondiale in Brasile. Purtroppo ad un girone di distanza non sono scomparsi gli errori arbitrali: in Sardegna la Fiorentina dovra' cancellare l'ennesimo turno condensato di strafalcioni di un fischietto, Tommasi di Bassano del Grappa, che insieme a Calvarese è la vera differenza fra i gigliati ed il Napoli in classifica, visto che la distanza fra partenopei e gli uomini di Montella è di soli 3 punti. Sperando che a fine campionato, come invece è successo l'anno scorso, a fare la differenza in negativo non siano le gesta negative della squadra allenata da Stefano Braschi, i viola vanno a Cagliari con altre buone notizie: la volontà di due grandi giocatori, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez, che hanno detto come i soldi per loro contino meno dell'affetto di Firenze. Ecco, nel calcio come nella vita, a volte si vince anche non alzando i trofei. La Fiorentina che era un punto interrogativo dopo l'infortunio di Mario Gomez, ha fatto di sé stessa un grande gruppo ed un solido spogliatoio, ed è con queste certezze, che costruira' la sua base per un mese di febbraio decisivo piu' che mai, che parte da un'isola, la Sardegna e che passera' da un paese che ne 433 di atolli, come è la Danimarca, in una magnifica avventura che ha tutta la voglia di continuare ad essere vissuta a piena, al di là degli infortuni, degli errori arbitri e dei possibili colpi degli ultimi giorni di calciomercato


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