Violamania: film già visto, colpe recidive
Il risultato è che oggi, come ieri, un tecnico fino a poco tempo fa stimato e rispettato come Vincenzo Montella, è in stato confusionale, anche perché gli è stata fatta terra bruciata intorno, con i dirigenti sportivi che vivono e lavorano a Firenze che, contano poco o nulla,e lo spogliatoio che, è un’accozzaglia di giocatori senza arte, né parte, e soprattutto senza attributi visto che quando le cose vanno male, come contro il Napoli, non solo scompaiono dal campo a livello di prestazione ma non ci mettono neppure la faccia davanti a tifosi e stampa. In tutto questo la proprietà si è eclissata, sparita, con Diego Della Valle, uomo che dovrebbe essere ogni week-end a Firenze, che si è auto defilato a ruolo di tifoso, ed il fratello Andrea che ha preferito il compleanno del figlio a Fiorentina-Napoli, segno che evidentemente il calcio in casa Della Valle non è la cosa più importante. La cosa più triste di tutte è che questo giochino, visto che gestiscono la loro azienda pallonara con la mano sinistra, chiamato Fiorentina, gli costerà quasi 30 milioni di euro da mettere a bilancio a fine di quest’anno.
La cosa più strana al mondo invece è che i tifosi viola sulla carta hanno alle spalle una delle pochissime famiglie che ha ancora voglia di immettere soldi nel calcio, con due persone, Diego ed Andrea Della Valle, che sono imprenditori autentiche eccellenze nel loro campo lavorativo, ma che tengono la Fiorentina come fosse un giocattolo, costoso, gestito male e che non porta a risultati. Se dopo dodici anni ci si avvia all’ennesima stagione anonima, la colpa non può che essere principalemente imputata a loro. Le domande da porgli sarebbero tante. Ad esempio: come è possibile che non si sia imparato dagli errori del passato e che ogni volta che un progetto sportivo si avvia a dover fare il salto di qualità, entri un scena una persona che con il calcio non c’entra niente?
Un calciomercato fatto a caso (con la spaccatura clamorosa su Cuadrado, diventato inutile tormentone estivo, una serie di giocatori senza senso, leggi alla voce Brillante, Badelj, Octavio, Beleck, per non parlare dei nove milioni spesi un anno fa per l’indisponente Ilicic) scelte illogiche come una tournèe estiva che non ha permesso di immettere forza e muscoli nelle gambe e nella testa dei giocatori nel periodo più importante dell’anno, una politica ondivaga nei rinnovi dei contratti e un’assenza totale di strategia futura, che farà si che tutte le colpe vengano ancora una volta fatte ricadere su allenatore e dirigenti sportivi (perché Firenze a livello di tifoseria è ufficialmente morta il giorno del suo fallimento nel 2002, cosa che le impedisce di muovere qualsiasi critica seria e costruttiva alla proprietà, per paura che proprio la famiglia Della Valle un giorno decida di cedere le quote di maggioranza del club). Nel frattempo un’altra stagione inutile sarà trascorsa, tormentata e piena di veleni, fino alla prossima estate, con un nuovo allenatore ed un nuovo d.s., ma con una data di scadenza ben precisa, in una ripetizione all’infinito di fatti e vicende che porteranno solo ad un tristissimo spreco di tempo e di soldi.