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  • Violamania: Sousa fa il matematico, ma Babacar si merita di più

    Violamania: Sousa fa il matematico, ma Babacar si merita di più

    Missione compiuta, con grande fatica. La Fiorentina completa l'all in di squadre italiane qualificate alla fase ad eliminazione diretta in Europa con un risicato 1-0 sul non irresistibile Belenenses. Sousa è riuscito in un doppio colpo: dar ulteriore adito alle proprie ambizioni - e quelle della società - facendo riposare tanti titolari, chi per 90 minuti, chi giocando solo uno scorcio di partita. La nota lieta del match è sicuramente Khouma Babacar: sesto gol in stagione, per una rete ogni 111 minuti. Numeri da attaccante vero, da uomo d'area di rigore, per un ragazzo del '93 che è riuscito già a regalare 9 punti alla Fiorentina, con le sue firme arrivate con Genoa, Carpi e, appunto, Belenenses, tutte sfide conclusesi per 1-0 per i Viola. Babacar merita più minuti, perché è un patrimonio che la Fiorentina non può permettersi di depauperare né, a maggior ragione, di perdere. Segnali di vita per Giuseppe Rossi: l'italo americano è apparso in ripresa, senza colpi clamorosi, ma con un altro tassello aggiunto al suo percorso di recupero. Basterà per una conferma a gennaio?


    La sfida del Franchi ha ulteriormente aggravato due situazioni: la differenza, quasi un abisso, tra titolari e riserve e, conseguentemente, la necessità, se non addirittura l'urgenza,  di intervenire sul mercato. Tante questioni solo apparentemente marginali sono tornate a galla nella serata di ieri: ad esempio Manuel Pasqual. Il terzino e bandiera dei gigliati è stato ormai degradato da Sousa:c dopo l'uscita di Borja Valero, la fascia di capitano è passata sul braccio di Nenad Tomovic. Un chiaro segnale, quello mandato al numero 23, ormai non più leader dello spogliatoio, almeno secondo il tecnico portoghese. Su di lui le voci di mercato - legate alla sua voglia di giocarsi le proprie fiches per l'Europeo del 2016 - si rincorrono già per il mercato di gennaio. 

    La sfida con la Juventus non ha distratto la squadra, ma, fortunatamente, ha condizionato Sousa: il lusitano ha dichiarato di non aver fatto calcoli, ma la gestione delle forze è stata invece ben architettata in vista di una sfida unica, nella storia recente della Fiorentina. Il portoghese, di fatto, ha indossato i panni dell'insegnante di matematica: la sua sterminata ambizione è stata gestita con oculatezza e parsimonia, ragionando a lunga scadenza in vista del confronto diretto. Con cinque punti di vantaggio, e con la possibilità di approfittare dell'altro scontro diretto al vertice tra Napoli e Roma, l'Europa League avrebbe potuto essere una zavorra insostenibile in una settimana così intensa, ma tutto è girato per il verso giusto. Adesso l'urna, ma per la competizione continentale l'appuntamento è rimandato a febbraio. 

    Arriva la Juventus:  la tradizione, il blasone, la passione di Firenze contro la propria nemesi, l'opposto di sé, il nemico sportivo per eccellenza. L'antipasto è stato servito, è già giorno di antivigilia. Prendete carta e penna, allo Stadium si può (ri)scrivere la storia. 


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