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    Violamania:| Sì, se puede...

    Violamania:| Sì, se puede...

    La Fiorentina più slava possibile, composta da due serbi (Ljajic e Tomic) e due montenegrini (Savic e Jovetic), ha sconfitto meritatamente ieri la Lazio del balcanico Petkovic, al di là degli evidenti errori arbitrali di Bergonzi e dei suoi tanti collaboratori. Quest'ultimo fattore ha condizionato in maniera determinante il risultato del 'Franchi' perché a parti inverse, otto giorni fa, la squadra gigliata si è giustamente lamentata a Verona, ma va dato atto alla formazione guidata da Montella di aver sconfitto, senza due cardini della rosa come Pizarro e Roncaglia, l'ennesima pretendente alle coppe europee, al termine di una prestazione con piuùluci che ombre. Il palcoscenico lo merita soprattutto Adem Ljajic, rilanciato dal tecnico campano dopo tre panchine consecutive, e sponsorizzato da uno Jovetic la cui voce è sempre più autorevole nelle scelte tattiche.

    Per la legge della compensazione e della concordia per fortuna ha segnato anche Luca Toni, che non sarà un top player ma che sa fare la differenza più di tanti altri giocatori importanti. La Fiorentina si è fatta ancora una volta forte fra le mura amiche, dettando i tempi, costruendo tanto, e fallendo come al solito troppo per una squadra che vuole ambire all'alta classifica. Il successo però fa capire che, parafrasando lo slogan di una splendida iniziativa benefica a cui aderisce Borja Valero (in favore dei bambini malati e senza famiglia), il tifoso viola sa che 'se puede' sognare in grande. Peccato per il mancato acquisto nel reparto offensivo dello scorso mercato estivo, e menomale che queste vittorie cancellano certe uscite inutili di dirigenti di altri club, ma mattone dopo mattone la Fiorentina sta tornando grande.
     
    Nella giornata in cui si spenge Jovetic, Ljajic dà finalmente buoni segnali. Aquilani infila il secondo assist in mezz'ora di campionato giocata fin qui, e la difesa si dimostra solida, a prescindere dal cambiamento dei suoi componenti. Cosa manca? La vittoria in trasferta, che la Fiorentina proverà a centrare fin da giovedì prossimo a Genova. Servirà personalità e quel pizzico di incoscienza che forse manca ad uno spogliatoio sano ma giovane, che manca di quel 'figlio di buona donna' che servirebbe a Montella per spronare i suoi, in certe serate dove giochi bene e raccogli poco. Ripensando però a pochissimo tempo fa (giusto lo scorso maggio), risvegliarsi ancora una volta nella zona europea, con una dirigenza compatta e una tifoseria sempre più numerosa, è un motivo di orgoglio che poche altre piazze in Italia hanno in questo momento.

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