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  • Violamania:| Senza risposte?

    Violamania:| Senza risposte?

    Poco più di 48 ore e si svolgerà l'assemblea dei soci, in cui dovrebbero essere delineate le linee guida in vista della prossima stagione, dal punto di vista tecnico e societario, del club viola. L'auspicio è che al termine di quello che - data l'attesa di Firenze e più in generale di tutto il popolo viola - si preannuncia come un vero e proprio evento, un autorevole figura della società, in una conferenza stampa, spieghi ai media (filtro indispensabile per i tifosi) quali vie seguirà la Fiorentina. La sensazione, parere personale, è che accadrà come nel consiglio d'amministrazione anticipatorio dello scorso mese, ovvero che non si deciderà niente di nuovo rispetto a quanto non si sia già stabilito in passato. Nessun nuovo ingresso in società, dunque, e politica aziendale già tracciata: abbassamento del monte ingaggi, rigenerazione tecnico-sportiva, conferma del direttore sportivo - che dovrà rimediare agli errori commessi nel recente passato - e possibile conferimento della figura di presidente ad un membro già presente nella società.

    Le vicende extracalcistiche della Fiorentina negli ultimi 18 mesi hanno di fatto tracciato una linea ben demarcata nel tifo viola. C'è chi versa in una fase di depressione dovuta non solo ai risultati ma anche ad una politica aziendale fatta di scarsa presenza dei vertici societari in città, e di un progetto sportivo che sembra non avere una linea di demarcazione ben precisa (leggasi approssimazione); e chi, più che altro spaventato dall'impossibilità che non esista futuro per il club senza la famiglia Della Valle, difende quest'ultimi a prescindere, accusando tutta una serie di fattori, dal Comune di Firenze e la Regione Toscana per non aver favorito la costruzione della Cittadella Viola, passando per sfortuna, scelte tecniche errate, fino al 'potere' che impedisce alla Fiorentina di restare ai vertici. Ma ciò che più è mancato quest'anno sono le domande che i giornalisti avrebbero dovuto porsi di fronte a quanto sta accadendo. Perché se il tifoso è umorale, chi deve raccontare i fatti deve scindersi, se ha il cuore viola, e provare ad analizzare costruttivamente ciò che accade. Ci sono state stagioni meno mediocri di queste, in cui i quesiti non mancavano. Direttori sportivi che sono stati 'bombardati' di critiche - vero Nassi e Corsi? - e tecnici messi in dubbio anche alle prime sconfitte. Oggi si scrive di Vossen e del futuro costruito intorno a Jovetic, ed 'i manovratori' della locomotiva non vengono disturbati. A me le domande non mancano, sono gli interlocutori degni di darmi risposte che latitano.

    Ad esempio mi chiedo: è possibile una Fiorentina più forte senza un Della Valle al suo vertice? Cosa può fare Firenze, al di là della vicenda Cittadella, per tornare a sentire coinvolti i Della Valle nelle cose di casa Fiorentina? Cosa intendono fare i Della Valle per riaccendere quell’entusiasmo sparito nell’ultimo anno e mezzo, leggasi passione, presente quest’anno solo intorno all’unica squadra degna di chiamarsi Fiorentina, quella allenata da Renato Buso, chiamata Primavera? La società è così forte e solida da poter sopravvivere ancora, dopo più di 500 giorni, senza un presidente? Esiste ancora uno stile Fiorentina, dentro e fuori dal campo? Qual è il progetto societario e  tecnico di questo club? C'è una società forte, capace di rinnovare la propria fiducia ad un direttore sportivo che sembra aver finito il credito verso la piazza, e verso un tecnico che non l'ha mai conquistata? Domande che è giusto porsi, a prescindere da come si veda il futuro viola. Basterebbe trovare dei giornalisti che con coraggio possano poter formulare tali domande, e mettere davanti a loro un membro autorevole del club, possibilmente Diego Della Valle, che risponda, senza parlare di 'rosicatori' e 'mamme Ebe'. Servirebbero chiarezza e coraggio. Tutto ciò che è mancato, più che i punti in classifica, al mondo Fiorentina da Anfield Road in poi.

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