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    Violamania:| Senza più difesa

    Violamania:| Senza più difesa

    Il reparto che più mi preoccupa in vista del prossimo campionato, fin dai primi giorni di ritiro della Fiorentina a Cortina d'Ampezzo, è indubbiamente la difesa. Sinisa Mihajlovic, a mio avviso, ha fatto dichiarazioni improvvide su Sebastien Frey, bocciando una delle certezze nello spogliatoio; se proprio doveva prendersela con qualcuno, avrebbe dovuto farlo con il suo direttore sportivo, che non ha ancora risolto il 'problema portiere'. Detto ciò, in questo momento il reparto arretrato gigliato non presenta alcuna certezza. A partire dagli esterni difensivi: è vero, è arrivata la grande scommessa Romulo, giocatore 'acerbo' per il calcio europeo, che dovrà imparare a conoscere il campionato italiano, dunque tutto da scoprire. Certezze non ne regala neanche De Silvestri, il giocatore tatticamente meno cresciuto della Fiorentina da due anni a questa parte: un eterno incompiuto che, al di là delle dichiarazioni di facciata, dovrà guadagnarsi sul campo la 'titolarità' e la permanenza in maglia gigliata. Sull'altro fronte il solo Pasqual, visto che Gulan si è dimostrato alternativa scarsamente considerata l'anno scorso, e Felipe è impresentabile per il pubblico viola. Possibile che non ci sia un terzino sinistro acquistabile e dal rendimento sicuro, tipo quel Riise finito al Fulham per la miseria di 3,5 milioni di euro?

    Sui centrali si giocano tante storie incrociate. Gamberini ha riconquistato la Nazionale italiana ma è due anni, fra infortuni e fasi alterne, che non torna il giocatore che nelle prime due stagioni aveva stupito tutti. Accanto a lui servirebbe un uomo di personalità che sappia guidarlo, ed è un vero peccato aver liquidato in tutta fretta un elemento, che era l'anima dello spogliatoio, come Dario Dainelli. Rimangono Kroldrup e Natali, giocatori sufficienti ma non in grado di comandare il pacchetto arretrato, e due giovani: quel Camporese che rientrerà dall'infortunio solo ad inizio settembre, e 'bocciato' dopo l'errore contro Eto'o nel febbraio scorso dallo stesso Mihajlovic, e Nastasic, diciassettenne che il suo procuratore ed il suo ex ds Ivan Tomic hanno definito ancora acerbo per il campionato italiano. Speriamo seriamente che il direttore sportivo della Fiorentina pensi a rinforzare questo reparto, che a poco più di un mese dal primo impegno ufficiale lascia poco di che essere ottimisti.

    A proposito: viste le scarse presenze nel ritiro di Cortina d'Ampezzo, e gli ancora più evidenti dati che stanno arrivando dalla prelazione degli abbonamenti, si prepara una stagione senza avere al proprio fianco i veri padroni del club, ovvero i tifosi. Il segreto del successo della Fiorentina vincente in Italia - con i quattro piazzamenti consecutivi in Champions League, al netto di Calciopoli - ed in Europa - quarti di finale sfiorati solo 16 mesi fa - era un'unità di intenti che derivava dal coinvolgimento a pieno regime della società, e da un progetto tecnico sostenuto da un allenatore. Quello a cui si è assistito da giovedì in poi, ovvero dal giorno del consiglio d'amministrazione, è un tentativo un po' maldestro, inefficace - visti i dati sopracitati - e senza neanche troppa convinzione di rilanciare un progetto societario.

    Tolti alcuni poteri all'uomo di Vernole, che tornerà ad occuparsi solo di mercato, è stato esposto un patto, che poi tanto patto non è, con una chiarezza sul futuro viola che non può essere equivocata: ridimensionamento degli obiettivi sportivi e di progettualità, nascondendosi dietro il 'fair play finanziario'. Il club gigliato ha deciso di affidarsi a persone che mediaticamente hanno già fallito, leggi Mario Cognigni (ed il trattamento che ha riservato ad uno dei giocatori simboli della squadra, Gilardino), Vincenzo Guerini, messo apposta per fare l'ennesimo sgarbo all'uomo che sarebbe stato la vera garanzia per la città - cioè Giancarlo Antognoni -, e Gianfranco Teotino, capace di dialogare su Facebook con i tifosi, ma incapace di usare delicatezza e rispetto proprio per il numero dieci simbolo della storia della Fiorentina. E' questo il nuovo progetto viola? Deve passare da questi uomini il futuro del club? Firenze sembra aver già emesso la propria sentenza, e la sensazione è che tutto ciò che viene deciso dall'alto non sia altro che una lunga exit strategy, in attesa di una reazione della piazza, per trovare una scusa per 'passare di mano' il club.

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