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    Violamania: se si giocasse, sarebbe un’occasione d’oro. Solo il virus può frenare l’entusiasmo della Fiorentina

    Violamania: se si giocasse, sarebbe un’occasione d’oro. Solo il virus può frenare l’entusiasmo della Fiorentina

    • Federico Targetti
    Ve lo ricordate il Milan post primo lockdown? Una macchina da guerra, una squadra che nulla aveva a che spartire con quella che aveva stentato prima del lungo stop imposto dalla prima ondata. E come il Milan è andato su, altre squadre sono andate giù o non hanno tenuto il passo. La Fiorentina, in questo momento, sta facendo un sol boccone di quello che ad agosto doveva essere il campionato che l’aspettava, e sarebbe un peccato perdere l’inerzia proprio ora che Ikoné ha abbracciato la sua nuova città con un entusiasmo da far stropicciare gli occhi e la benedizione dell’amico d’infanzia Mbappé. Insomma, con un attacco potenzialmente atomico e solo due positivi – a quanto filtra, non titolari fissi – in rosa, la voglia di andare avanti in questo sorprendente percorso è alle stelle. Fermarsi, per quanto dipenda dalla contagiosità del virus più che dalla volontà di questo o quello, darebbe alle concorrenti la possibilità di ripartire da una condizione pari per tutti. E la classifica, come è successo nel 2020, potrebbe cambiare i propri connotati.
     
    PALLA ALL’ASL FRIULANA – Se da Udine non arrivassero segnali di stop alla squadra di Cioffi, che conta al momento ben 7 positivi tra i giocatori, va da sé che la Fiorentina potrebbe cogliere la palla al balzo e approfittarne sul campo, contro un’Udinese decimata dalla malattia, e dare il via a un mese di incroci sulla carta non proibitivi nel migliore dei modi. Ma con la salute non si scherza, e non è detto che, se il Verona parte per La Spezia e il Napoli parte per Torino, allora sia così anche per le altre società che registrano numerosi casi. Italiano ha preparato la partita come se nulla fosse, non poteva fare altrimenti, ma se il nuovo contesto pandemico è questo, allora serve ripensare a tutta quanta la prassi. In caso contrario, Juve-Napoli, quel famoso Juve-Napoli e non quello di domani, rischia di diventare la quotidianità. E per quel che riguarda ciò che risulta a chi scrive, non filtra molto ottimismo dagli ambienti viola sulla regolare disputa della partita prevista domani sera al Franchi.
     
    EPIFANIA – Intanto, il mercato dà l’impressione di poter rimanere in stand-by per qualche giorno. L’esigenza primaria, l’esterno d’attacco, è stata soddisfatta con largo anticipo, e le possibili cessioni di Amrabat e Benassi devono attendere, perché il marocchino è in Africa per il torneo continentale e l’ex Torino sta aspettando che l’Empoli possa formulargli un’offerta, prima di valutarla (gli azzurri, indietro con l’indice di liquidità, devono prima vendere e poi comprare, ndr). Kokorin, verosimilmente, andrà via, ma è altrettanto verosimile che lo faccia una volta che la Fiorentina avrà avuto l’epifania, la rivelazione, su quale sia la pista giusta da seguire per il ruolo di centravanti. Barone è stato molto chiaro: prima di muoversi, è necessario capire quali siano le reali intenzioni di Vlahovic, se rimanere fino a giugno 2022 o addirittura fino a giugno 2023 e andarsene a zero alla fine del contratto. 365 giorni in più con uno degli attaccanti più forti in assoluto in circolazione, capite bene, cambierebbero l’intero orizzonte viola…
     

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