Violamania:| Se la società torna attiva...
Se il punto conquistato contro il Bologna undici giorni fa era stato, anche alla luce di un secondo tempo tutto cuore e coraggio, un timido segnale di risveglio della Fiorentina dopo un finale di 2010 da incubo, e la vittoria in rimonta contro il Brescia era apparsa a tutti - anche per il modo rocambolesco in cui era arrivata -, una luce intensa di compattezza intorno all'allenatore e una voglia di fare gruppo, il pareggio di poco meno di 48 ore fa dimostra che la squadra gigliata è sulla strada giusta. Niente di clamoroso; però, viste le tante assenze, una settimana vissuta pericolosamente fra striscioni di contestazione e qualche giocatore che dimostrava segni di incertezza circa il proprio futuro, il punto strappato al San Paolo, davanti a quella che otto giorni fa sembrava una corazzata impossibile da fermare, significa continuità - prima volta con tre risultati utili consecutiv i- e cementificazione di un progetto tattico che potrebbe avere risvolti positivi.
Si chiedeva dalla partita contro Cavani e compagni il gioco o i tre punti. Ne è arrivata una soddisfacente via di mezzo, visto che non solo la squadra gigliata ha dominato sul terreno di gioco da metà primo tempo fino ad inizio ripresa, ma Mihajlovic, che forse ha finito il suo praticantato da allenatore, pare avere le idee chiare su come impostare la squadra da qui a fine stagione: un 4-3-3 che rende la Fiorentina più compatta. Davanti ad un avversario deludente è giusto riconoscere i meriti dei viola che, per bocca degli stessi giocatori, ha ritrovato serenità, per merito della società principalmente. E come non fare riferimento alla decisione di isolare quello che era un virus tenuto in vita fino a dieci giorni fa, quell'Adrian Mutu che evidentemente portava più svantaggi alla serenità della rosa che benefici.
Chi muove critiche alla società, al di là dei disfattisti, lo fa perché riconosce alla famiglia Della Valle un valore molto importante. La delusione dei tifosi si è manifestata quando si è visto quasi un certo menefreghismo da parte dei proprietari viola, i quali se invece tornassero parte vitale del progetto viola, con la riassunzione delle proprie cariche ad esempio, potrebbero dare l'avvio ad una fase 'due' necessaria, dopo il cambio di tecnico, ammettendo che confermare l'intera rosa la scorsa estate si è rivelata mossa sbagliata. Tocca alla società vigilare e sostenere Mihajlovic e i propri ragazzi, magari accompagnandoli con i necessari rinforzi in un progetto tattico che, dopo un girone di assestamento, potrebbe veramente spiccare il volo. A meno di due settimane dalla chiusura del mercato sono attesi i due-tre rinforzi 'immediatamente pronti' promessi da Andrea Della Valle - Neto ed il prossimo arrivo Behrami non lo sono - per una rosa evidentemente deficitaria, in una stagione che deve ancora portare alla conquista del traguardo minimo, la salvezza. Ma chissà che non possa regalare un happy ending, se la si finisse coi voli pindarici, e la proprietà desse segnali importanti, tesi ad unire e sostenere, e non a dividere la piazza.