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Violamania: rimpianto, Berardi è dalla parte sbagliata del fronte. Che bello sarebbe vederla domani da neutrali…
FACCIAMO FINTA CHE – Immaginiamo per un attimo Berardi nella Fiorentina di questo girone d’andata. Una squadra che occupa il quinto posto, che ha già messo insieme dieci vittorie e che in casa è un autentico rullo compressore. Il fattore Berardi avrebbe aggiunto a questa equazione almeno punti in più, idealmente parte di quelli persi contro Venezia ed Empoli, o anche quello perso allo Stadium contro la Juve, e proiettato la Fiorentina – vengono quasi le vertigini – in zona Champions League. Non è matematica, non è una scienza esatta, ma credo che non ci siano dubbi sul fatto che con l’esterno della Nazionale la Fiorentina sarebbe più forte di quello che è. E una forza maggiore, spesso se non sempre, si traduce in un numero maggiore di punti. La scelta della dirigenza viola è stata un'altra, con ragioni validissime che sottendono e risultati ugualmente impressionanti, eppure il rimpianto nelle riflessioni del tifoso e in quelle del cronista rimane. Specie in vista di domani, quando i viola si troveranno davanti un giocatore da 8 gol e 7 assist in 15 partite.
E IL RESTO – Perché fosse solo Berardi… Il Sassuolo ha accumulato un discreto ritardo in avvio di campionato, ma adesso si sta esprimendo su ottimi livelli, trascinato dalla sua bandiera nonché miglior marcatore della storia, ma anche dai bomber del futuro Raspadori e Scamacca (la Fiorentina un pensierino ce lo ha fatto e ce lo farebbe volentieri all’intero tridente degli emiliani), dal rookie Frattesi e da Traoré, che qualche tempo fa era praticamente viola, prima che l’operazione con l’Empoli naufragasse. E manca ancora Djuricic, giocatore capace di grandi cose, seppur in maniera non continua. Dionisi, insomma, dopo un periodo di adattamento, ha messo in moto una macchina divertente e veloce, che domani farà correre sul circuito… della sua adolescenza. Sì, perché l’attuale allenatore del Sassuolo ha giocato nella Fiorentina fino agli Allievi, prima di trasferirsi tra Siena e Pianese e dare il via ad un’onesta carriera che adesso sta proseguendo su scala maggiore in panchina. Di fronte a lui, Italiano, l’altro “nuovo che avanza” (a velocità sostenuta) fra i tecnici della Serie A.
CONSAPEVOLEZZA – Quella che ormai Italiano sfoggia senza timore nelle uscite ufficiali. “Meritiamo la posizione, cercheremo di mantenerla, possiamo sognare” e così via. Si può vedere il Sassuolo come un ulteriore step nel percorso di crescita della Fiorentina, che data la sconfitta dell’Atalanta ha l’occasione di rosicchiarle tre punti e portarsi a -4. Non è forse ancora il caso di fare certe previsioni, eppure questa sembra davvero una di quelle stagioni in cui le vittorie chiamano altre vittorie e tutto o quasi gira per il verso giusto. Non succedeva da un botto di tempo, come cantava Max Pezzali in Rotta per casa di Dio. C’è da sperare che, contrariamente a come avviene nella canzone, la banda viola arrivi alla festa…
PING PONG – Uno scambio di complimenti quasi stucchevole, ma che tradisce la stima reciproca tra Dionisi e Italiano. Il primo dice che la Fiorentina è l’avversario più difficile da affrontare al momento, il secondo che il Sassuolo è una squadra fortissima. Risulta difficile non aspettarsi gol e spettacolo da due formazioni del genere, e chi scrive vorrebbe davvero tanto godersi la partita da neutrale. Ma questo è un mania, e la fede calcistica qui può e deve farla da padrona, insieme alla ricerca di un’analisi quanto più lucida possibile. Quel che è certo è che Fiorentina-Sassuolo è una delle partite potenzialmente più ricche di spunti che il calcio nostrano ha da offrire.