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  • Violamania, Marchionne invidioso di Firenze: 'Piccola e povera' ma bella

    Violamania, Marchionne invidioso di Firenze: 'Piccola e povera' ma bella

    Sarà anche vero, come dice l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, che il sindaco Matteo Renzi è il primo cittadino di una città 'piccola e povera', ma se venisse a trascorrere un po' di tempo lungo l'Arno si accorgerebbe che i fiorentini, nonostante tanti difetti, hanno un cuore da far invidia al mondo intero. Paradossalmente gli atteggiamenti sul mercato e nelle dichiarazioni dei dirigenti della Juventus prima e del mondo Fiat poi, sono riusciti nell'intento, negli ultimi due mesi, di unire una città che, come dice la vulgata, riesce a creare tre opinioni diverse anche con due sole persone che discutono. E' davvero strana questa contrapposizione tra l'asse Elkann-Marchionne e il duo Renzi-Della Valle, ma tant'è. Nonostante il dispiacere per tanto acredine verso Firenze e la Fiorentina, in città si guarda avanti con indifferenza. Perché se la Juventus ha bisogno di ostacolare i viola per Berbatov - non certo un fenomeno -, e la Fiat deve offendere un'intera città per rispondere al sindaco Renzi, vuol dire che Firenze è tornata quella dei tempi del Rinascimento, in grado di suscitare invidia.

    Caro Marchionne: questa città sarà pure piccola, ma avrebbe dovuto vederli sabato scorso i vari Hamrin, Antognoni e Brizi, spiegare dal palco della cerimonia della 'Hall of Fame' viola perché, pur essendo nati lontani da Firenze, hanno deciso di trasferirsi qui, di abitarci e mettere su famiglia. Dovrebbe vedere come Andrea Della Valle esulta allo stadio, lui che fino a 12 anni fa il calcio sapeva a malapena cosa fosse, e soprattutto come si gestisse. Avrebbe dovuto sentire le parole del tecnico Vincenzo Montella, che lunedì a Roma, nella giornata dedicata a 'Save the Children', ha dichiarato che è stata Firenze a ridargli il sorriso, e non viceversa. Perché questa città è polemica, uggiosa, malinconica, assolutamente immobile nella sua bellezza e 'rovinata' da una nobiltà polemica e decadente, che ama specchiarsi nel suo passato, ma Firenze ha saputo e sa compattarsi in ogni suo momento di difficoltà.
     
    Qui, tanto per fare degli esempi, c'erano trentamila persone nell'anno della C2, e il giorno che il centro sportivo sarà riaperto ai tifosi, quest'ultimi l'affolleranno in migliaia per applaudire i propri campioni, e non poche centinaia come a Torino, pure dopo scudetti e trionfi in Europa. Qui c'è una passione che covava sotto la cenere anche negli ultimi due anni passati, quando c'era gente che urlava tutto il proprio dispiacere contro una proprietà assente, ma che ha saputo ricompattarsi appena quest'ultima ha ripreso a mandare segnali. Urli pure, signor Marchionne, contro Firenze, anzi si metta d'accordo con Elkann per dare addosso alla città di Dante e alla Fiorentina. La verità è che ci invidiate molto, se non tutto, e che vorreste essere 'piccoli e poveri' come noi, ma bellissimi come la Curva Fiesole che canta per 90 minuti per i suoi campioni. Fieri dei nostri limiti, non abbasseremo la testa ma, come diceva Virgilio a Dante, guarderemo e passeremo oltre. 

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