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Violamania: più forti dell'emergenza, delle voci e del Milan. Non ci eravamo sbagliati, l'Europa è possibile
UNO E TRINO - Con Venuti che si è dovuto arrangiare da centrale, tutto o quasi il peso della difesa è ricaduto sulle spalle di Igor. Il brasiliano, arrivato dalla SPAL nel gennaio del 2020, forse si sarebbe aspettato di giocare un po' di più - lo ha detto proprio a Calciomercato.com, un paio di mesi fa - ma ha sempre avuto il merito di lavorare sodo per essere pronto quando chiamato in causa. Stavolta, senza tutti gli altri suoi compagni di reparto, serviva una prestazione fuori dall'ordinario. Detto fatto, il brasiliano ha lavorato per se stesso, per Venuti e anche per Odriozola (il primo bisognoso di una mano perché adattato, il secondo perché il dono dell'ubiquità attacco-difesa ancora non ce lo ha nessuno). Sembra strano, perché Ibrahimovic ha segnato due gol, ma se si vanno a vedere gli highlights il primo è un regalo di Bonaventura e il secondo è una palla perfetta di Hernandez. L'unico frangente in cui lo svedese, favorito dalla presenza contemporanea di Giroud, ha eluso la guardia di un quanto mai totemico Igor. Milenkovic e Quarta, visto? Non vi adagiate sugli allori una volta rientrati dalla squalifica...
IL PROFESSORE E IL SUO ALLIEVO - Non si può non celebrare l'estro sconfinato di Saponara, finalmente incasellato nella maniera corretta da Italiano. Una giocata semplice, provata anche nel riscaldamento, ma talmente limpida e accecante che non è stato possibile fermarla. Arcobaleno alle spalle di Tatarusanu e 2-0 spezza-gambe nell'ultima azione del primo tempo, in un momento di grande sofferenza per la Fiorentina. È stata la partita della consacrazione per l'ex Empoli, tifoso proprio del Milan con cui aveva fallito dopo essere sbocciato con gli azzurri. L'unica critica che gli veniva mossa, in questo sorprendente avvio di campionato, era quella di non essere decisivo contro le big. "Hold my beer": capolista affossata con gol e una prestazione di grande sostanza, spesso pure da terzino. E che dire di colui che gli ha assegnato il soprannome di "Professore del calcio"? Vlahovic è ormai proiettato verso ben altri lidi, lo sappiamo e siamo scesi a patti con l'idea di doverne fare a meno molto presto. Magari da giugno, e non da gennaio. Converrebbe a tutti, ne abbiamo già parlato. Altri due gol per scalare la classifica marcatori e issarsi, al pari di Immobile, in cima alla graduatoria. Mica male. Portaci in Europa, Dusan. E poi vai pure dove ti pare e piace.
E ADESSO VIENE IL DIFFICILE - Bene, benissimo Italiano e le sue mosse: da Duncan di nuovo protagonista a Gonzalez dentro al momento giusto, ma l'importante è mantenere la barra dritta: il prossimo impegno contro l'Empoli, il derby toscano, richiama alla massima concentrazione e non ammette passaggi a vuoto. Ora, dopo aver finalmente battuto una big dopo l'Atalanta, la squadra gigliata ha bisogno di continuità, e questa, nelle prossime dieci partite senza scontri con le Sette Sorelle, può davvero arrivare. Se i viola arriveranno ad inizio febbraio a ridosso della quarta posizione, approfittando degli incroci delle altre, allora potranno davvero sognare in grande. La partita di stasera lo ha dimostrato ampiamente: alla tavola rotonda in cima all'Olimpo del calcio italiano può trovare posto anche la Fiorentina.