Violamania:| Dormolivo e Pippardino
Perché il calciomercato estivo della Fiorentina è stato giudicato non tanto positivamente fuori da Firenze, ma con larghe sufficienze dai media cittadini? Fondamentalmente per due ragioni: il giornalista che segue le gesta dei colori viola vuole e deve essere tifoso. 'Deve', per motivi editoriali, essendo la stragrande maggioranza dei media locali 'legata' alla proprietà gigliata; ma soprattutto 'vuole' essere tifoso, perché sa che il supporter viola mal digerisce le critiche, anche giuste, alla propria squadra del cuore. Ecco allora perché si assiste ad eccessi di zelo, anche quando le cose vanno non tanto bene - come negli ultimi venti mesi - e ad esaltazioni di vittorie, anche se sono fine a se stesse. Del resto fateci caso: quanti sono i giornalisti che seguono la Fiorentina che hanno fatto carriera a livello nazionale? Chi invece guarda i colori viola analizzando freddamente i fatti, e non - come pensa il tifoso viola - con antipatia, non ha potuto non constatare che, al netto della permanenza dei cosiddetti 'campioni' quali Vargas, Gilardino e Montolivo, su due di questi tre giocatori la società ha creato o rimandato a tempi migliori i problemi da risolvere, a livello contrattuale. A fronte di arrivi di giocatori di seconda fascia, alcune pecche nella rosa non sono state sanate, dal terzino sinistro al centrale difensivo; ed è difficile, a meno di miracoli tecnici di Mihajlovic, ipotizzare ai nastri di partenza la Fiorentina fra le prime sei forze del campionato.
Città strana Firenze, che ama in maniera viscerale ma che sa anche odiare. Ecco perché il giornalista deve essere tifoso per essere accettato nelle sue analisi, ed ecco perché persone che alla Fiorentina hanno costruito tanto, sia sul campo che fuori, una volta messe in cattiva luce dalla società, vengono osteggiate. E' successo con Prandelli, dato in pasto a media e tifosi con l'etichetta di traditore perché si era offerto alla Juventus; è successo con Montolivo, che molto onestamente ha detto quello che pensava sul club e si è rifiutato di rinnovare un contratto. Succederà presto per Gilardino, per il quale inspiegabilmente il direttore sportivo gigliato, nella sua analisi del mercato di una settimana fa, ha parlato di un presunto accordo con il Genoa, poi saltato. Premesso che il procuratore del bomber viola è lo stesso che ha favorito l'approdo a Firenze di Lazzari, bisogna sottolineare che il vero tifo non esiste più. Un tempo, in periodi negativi a livello di risultati e di segnali contrastanti del club, si sarebbe 'scesi in piazza'. Il 'Pompa', storico tifoso di curva Fiesole, se avesse dovuto dire qualcosa ad un giocatore, non lo avrebbe fatto nascosto dietro un nickname su un sito internet, forum o blog, chiamando di volta in volta l'ex allenatore 'Perdelli', il giocatore che non firma il rinnovo 'Dormolivo', o quello che flirta con un altro club 'Pippardino'.
Se è vero che non esiste futuro senza conoscere il proprio passato, Firenze e i suoi tifosi hanno abusato di questo detto, perché non è possibile che ogni volta che qualcuno avanza una critica alla famiglia Della Valle si parli di possibile nuovo fallimento del club, e si ipotizzino nuovi proprietari che vanno dall'inaffidabile Cairo ai 'poco rassicuranti' Zamparini e Preziosi. Non è possibile che lo stesso club continui ad elencare senza sosta i quattro anni di qualificazione in Champions League, come fossero scudetti. L'anno scorso si è rasentato il ridicolo 'festeggiando' il fatto che non si sia fatta la fine della Sampdoria, o che la Fiorentina ha perso meno partite nel girone di ritorno, solo dietro il Milan. Fin quando la tifoseria non tornerà ad essere quella che è veramente, ovvero 'salvaguardia' di ciò che fanno i proprietari temporanei del club - in questo caso i Della Valle -, e i dirigenti non torneranno a fare ognuno il proprio ruolo - il proprietario presente in città e non semplice tifoso, il patron concreto nelle proprie azioni, il presidente che non parli di 'patti' ma di politica societaria, il direttore sportivo che non faccia l'addetto alle comunicazioni, il responsabile della comunicazione che non scriva semplicemente su internet, e il tecnico non un 'venditore di fumo' o un 'sergente di ferro' ma un allenatore vero -, non conviene neanche illudersi su come andrà questo campionato. Iscriviamoci ad un torneo in cui partecipa solo la Fiorentina, così ci diciamo quanto siamo belli, quanto siamo forti, e quanto sono brutti e cattivi quelli che provano a svegliarci a proposito di quello che sta accadendo, solo per non voler uscire da dentro le nostre mura, in cui stiamo semplicemente soffocando, e non facendo calcio.