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    Violamania: Per questo canto una canzone triste, triste, triste…

    Violamania: Per questo canto una canzone triste, triste, triste…

    • Stefano Del Corona
    “Firenze lo sai, non è servita a cambiarla...Per questo canto una canzone triste, triste, triste...”. Finisce il campionato e non ti possono che venire in mente queste parole del compianto Ivan Graziani.

    Del resto un ottavo posto finale, con 60 punti ottenuti, e 15 mila gettati al vento contro avversari sulla carta improponibili, non può certo entusiasmare nessuno. Così come non può entusiasmare nessuno quello che prevede, almeno al momento, il menù della casa.

    Si riparte da Pioli, scaricato dall’Inter, in panchina, con Andrea Della Valle che ha fatto un passo indietro (da cosa non si sa) e tutta la società nelle mani del super presidente Mario Cognigni e di Pantaleo Corvino che viene da due mercati al ribasso perché, di soldi a disposizione non ve ne sono...a patto che non vengano venduti calibri come Kalinic e Bernardeschi, oltre ai vari Badelj, Iliicic, Tatarusanu.

    “Ma siamo poi sicuri che i soldi incassati con la vendita dei giocatori vengano poi reinvestiti per rinforzare la squadra?”. Bella domanda quella che si fanno molti tifosi della Fiorentina. Anche perché questo è successo negli ultimi anni: venduto un giocatore importante ad una cifra altrettanto importante e i soldi...puff! Finiti a coprire misteriosi buchi di bilancio. E così la squadra è passata in pochi anni dal lottare per la Champions ad un anonimo ottavo posto.

    Eh sì, ora come ora non si può che cantare una canzone triste, triste, triste.

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