Violamania: parola dei fratelli Della Valle
Partendo dalla visita nel ritiro della squadra, a tre mesi di distanza dall’ultima volta, prima di un Milan-Fiorentina di fine ottobre scorso, il classe ’53 di Sant’Elpidio a Mare ha voluto dare la scossa al gruppo capitanato da Manuel Pasqual, salutando i vecchi dello spogliatoio, regalando sorrisi e strette di mano ai nuovi, e sedendosi a tavola, nel pranzo della squadre pre gara, al fianco di Vincenzo Montella. Non un qualcosa di secondario, alla Berlusconi a Milanello nei venerdì di antivigilia tanto per intenderci, ma la firma ad un progetto tecnico e societario che vede l’allenatore di Castello di Cisterna come vertice finale. Poi due chiacchiere con i dirigenti principali, Daniele Pradè su tutti, e successivamente quel scegliersi come seggiolino al Franchi quello al fianco del sindaco di Firenze Dario Nardella, che è di più di qualcosa di simbolico visto che in piedi con l’amministrazione cittadina c’è in ponte il progetto per la possibile costruzione di un nuovo stadio. Ed infine l’azionista di maggioranza ha fatto gol nel dopo partita quando ai giornalisti ha detto: “Ho visto una squadra che mi ha divertito, con giocatori che ci mettono il cuore”. E’questo il segnale dato dalla società: meno fenomeni nello spogliatoio, qualche elemento magari non tecnicamente eccezionale, ma gente che ci mette l’anima per la causa viola.
Quelle parole valgono più di qualsiasi vittoria e sono una spiegazione più che esaustiva a cosa sta cercando di fare la Fiorentina in questa stagione. Andrea Della Valle ha una straordinaria capacità di carica emotiva, la sua passione e determinazione hanno portato al grande rilancio del club dopo i due anni della gestione finale Corvino-Mihajlovic-Delio Rossi. Forse però dal punto di vista comunicativo la società viola può e deve fare di più. Con le dichiarazioni fatte nel post gara del Franchi prima da Diego,e poi proprio dal patron viola che ha parlato di squadra che ha creato un connubio con la piazza, dicendo che ha scelto lui personalmente di riportare a Firenze sia Diamanti che Gilardino, si è tolto un velo di mistero sul perché di alcune decisioni nelle ultime trattative invernali e perché si è puntato sul costruire un gruppo magari sulla carta meno forte tecnicamente ma più passionale e romantico. Solo i fatti diranno se questa nuova idea di calcio sia giusta o sbagliata. Contro l’Atalanta la Fiorentina non ha brillato, ma spesso il cuore può sopperire a classe e all’abilità calcistica, e vista la volontà come sono arrivati i tre punti poche ore fa, oggi è giusto essere ottimisti perché sul progetto viola ci hanno messo la firma ambedue i fratelli Della Valle.